31 dicembre 2009

Non ho bisogno di denaro

Dalla terra di Hurqalya.... Auguri per il nuovo anno................

Non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni
che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino
all'orecchio degli amanti.
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia
la pesantezza delle parole,
che risveglia
le emozioni e dà colori nuovi.
Alda Merini, Terra d'Amore, 2003

29 novembre 2009

Eterie Spadaforesi

Cari amici, proviamo a riscoprire assieme le ragioni della civile convivenza per combattere quella consolidata deriva nichilista fomite di egoismi e personalismi vari.
Sono convinto che bisogna evitare forme di partigianeria preconcetta, che a nulla servono, tranne che a distruggere sul nascere collaborazioni fattive, ineludibili coi tempi che corrono.
Il pensare positivo del nostro paese va rivolto non ad alimentare polemiche sterili ma a ripristinare un virtuoso regime di attenzione propositiva.
Faccio un analisi critica a partire da me e dico che innanzitutto non bisogna vivere con l’idea che tutto sia sempre rimandabile. Viviamo soggiogati dai media, che sono diventati ahinoi una sorta di surrogato di esistenza. Questa società consumistica e spettacolarizzata ci ha narcotizzati. Il nostro modus vivendi è improntato all’isolamento, alla ricerca di un paradiso artificiale fatto di macchine tecnologiche, di finzione comunicativa.
E’ necessario ed indifferibile posizionarsi nel reale con la barra a dritta e navigare nel qui ed ora, con la prua rivolta verso l’isola che ancora non c’è, sferzando il senso comune, in un mare che sappiamo riottoso perché battuto da forti venti e tempeste, soprattutto quelli della nostra stessa indifferenza, ed aiutati, vediamo come, da ferrea volontà … se ne è rimasta…cominciare a muovere il mondo…a prendere il largo..per far crescere lentamente nel senso comune l’idea che il cambiamento è possibile…
qui ed ora.
Il paese che viviamo – Spadafora- è uno e molteplice, ognuno ne possiede una parte, frutto di una sua personale visione soggettiva, che spesso è difficile collimi con quella dell’altro, condividiamola..
Trovo sia necessario, e non banale, ritornare a dire che il nostro paese è fatto di terra, di corsi d’acqua, di strade, di piazze, di case pubbliche e private, di persone, e che questo venga considerato non un luogo comune, ma il luogo, che come dice Giancarlo Paba, diventa capace di contenere la sfera dei nostri sentimenti.
Spadafora è frutto di una peculiare sommatoria di accadimenti che in proiezione spazio temporale hanno generato uno specifico genius loci, rappresentazione compiuta della nostra appartenenza, del nostro esserci.
È questo radicamento ai luoghi che purtroppo nella contemporaneità si è perso, la volatilizzazione dello spazio ha generato una difficoltà anche nei più semplici movimenti..ecco che la domanda fatta da molti su come muoversi, su come inferire nella realtà di tutti i giorni le istanze più disparate diventa un problema..
Come si fa materialmente politica, dove?
Se i luoghi del confronto sono stati azzerati, per far posto solo alla voce del padrone..
Al tempo delle eterie ateniesi, la paideia serviva ad ingenerare la coscienza d’essere parte di un tutto armonico, in cui i processi decisionali fluivano dal realizzarsi del dialogo sociale nelle agorà.
Il lavoro storicamente era il collante principale, attorno al quale sorgeva l’urbe…
oggi lavoro..vuol dire.. ..il più delle volte l’ altrove..l’indistinto che genera nomadismo.
C’è una nobiltà intrinseca nel termine lavoro, nel suo processo di significazione, e lo sapevano i padri fondatori della Repubblica, nobiltà che prescinde da tutte le valutazioni soggettive, direi archetipica,
penso sempre quando si parla di lavoro, alle mani aperte, nobili, passatemi il termine, di chi lavora la terra, quanta sapienza è riposta nella cura del campo, radice significante di tutti i lavori anche di quelli intellettuali.
Occorre ridare vitalità al nostro territorio..attraverso il lavoro…
ad ognuno il suo..
agli intellettuali quello dei filosofemi, ai muratori quello della cazzuola…
ma ecco la domanda…tormentosa, da non dormirci la notte…
come si può fare… quando Il territorio spadaforese è l’unica risorsa che abbiamo….??

20 novembre 2009

i fichi d'India

..dai..

..mangia
quei fichi d’India
che hai lasciato
e non correre via,
..come facevi…
bimbo
di presso
“ l’archi da marina”….
quando era la terra
mai sazia d’avventure…
Sento
un pizzicore
dentro,
come un vuoto,
un agonia,
un sentire che priva di tutto,
del respiro,
dello scorrere del tempo
e senza enfasi,
semplicemente si nutre dei nostri sogni
come soffio che dilegua,
rubato....soffio leggero
o come lo avverto io..
rantolo disperato?

30 luglio 2009

ADOTTIAMO LA FIORIERA

E’ grave quanto è successo durante la festa..
ha prevalso la sporcizia su tutto,
il paese mi è sembrato ancora una volta
portato al macero…
svenduto …
qual è stato il vantaggio..se c’è stato..
mi si potrebbe rispondere: ” ..il mantenimento della tradizione..”
ed io di converso:-
“ quale tradizione!!??
Quella caciarona della salsiccia al wurstell..
dove il frastuono copre tutto,
No, grazie.”
Comunque,
ferragosto è alle porte,
e fa caldo..
I lavori in corso sul lungomare
restituiscono al presente
un immagine di precarietà..
le strade del paese
contribuiscono alla Beirutizzazione dell’intorno ,
sembriamo in guerra..
contro noi stessi..
Ma io predico ottimismo,
soprattutto nella tragedia
e lì che occorre risollevarsi
ed in controtendenza
dare segni di civiltà..
Facciamoci promotori di una tregua verso l’esistente..
per cominciare dal basso,
ad invertire la tendenza,
prendiamoci cura di noi stessi,
delle cose....
nell’interesse generale,
e lanciamo una proposta
di adozione delle fioriere
che ritmano il tempo degli acquisti
nel nostro centro commerciale a cielo aperto,
la nostra passeggiata
è unica nell’hinterland
ed è carica di segni sensibili
facciamoli emergere
attraverso un attenzione riposta,
noi predichiamo questo da tempo,
noi….come cittadini di Spadafora.. e basta..
siamo convinti
che solo l’attenzione,
la vigilanza
ci può salvare..
siamo convinti che ci dobbiamo preparare
alla nascita di un nuovo corso
del fare politica..
in cui bisognerà
essere occhi ed orecchie
di chi amministra..
per garantire chi è amministrato,
è da ritenere demenziale tutto questo??!!
Non credo,
forse lo è
per chi è abituato al lassismo tipico da solita solfa…
quando chi se la canta se la suona pure..
Quando tutto, finita la buriana,
ritorna tranquillo.. com’era
nel bisogna cambiare tutto affinchè nulla cambi,
Gattopardescamente..
Ma così,
non ci salveremo…
ed ecco allora la proposta,
che deve diventare prassi di chi tiene veramente a Spadafora…
invitiamo i commercianti ed i cittadini
che abitano il Corso e non
ad adottare le fioriere,
abbellirle..
curarle.. con un po’ d’acqua
e tanta sollecitudine..
per poi puntare diritti verso un traguardo più grande
adottare il nostro paese, sentirlo come patrimonio comune,
proviamo a immettere nuova linfa,
estirpiamo alla radice le cattive abitudini,
andiamo spediti verso una rinnovata cultura dello sguardo
amorevole…
e Spadafora rinasce.

21 luglio 2009

ADIEU, MA DOUCE FLEUR



Ci hanno fatto la festa…
eccola..
sintetizzata in un immagine
evidente in tutto il suo pornografico fulgore,
immagine di distruzione e di morte..
guardate il corpo scomposto,
vilipeso di una fioriera
pensate a quanta vita accoglieva,
ed avrebbe potuto accogliere…
pensate ai fiori…
tutto sparso per terra,
terra alla terra..
cenere alla cenere.
Quanto vedete,
provoca oltre alla costernazione per la vigliaccheria dell'atto,
un indicibile sofferenza..
per capirla occorre entrare in risonanza con i sentimenti di chi questa fioriera,
insignificante fioriera?
avrebbe voluto vederla ancora lì..
ed ora che non c’è più..
nonostante l’abitudine
ne avesse compromesso i dettagli e per ciò stesso attenuato il sembiante
rendendola apparentemente inessenziale..
ora che è caricata del senso
che ogni cosa riveste..
quando se ne va…
e non c'è più,
ora ripeto
per chi la vorrebbe..
e diciamola tutta…
la vuole ancora lì…
ad accogliere fiori…
com'è giusto che sia,
la mancanza è tragedia.
Ora che c’è un vuoto al suo posto
ed una foto..
tutto si colora di grigio.
Ebbene,
Io abitavo di fronte a lei
e purtroppo non sono stato in grado di proteggerla
dalle ingiurie dei giorni passati
da quella violenza gratuita
di chi se ne frega di tutto
e vigliaccamente intende lasciare un segno del proprio passaggio
generando assenze,
lutti.
Ecco ciò che ci ha restituito il nulla di questi giorni,
quella debordante carica adrenalinica
esacerbata dall’uso di additivi eccitanti,
che dimostra la profonda mancanza di rispetto verso se stessi
e verso il patrimonio comune.
Chi riflette e pensa alle magnifiche sorti e progressive
deve prenderne atto e modificare il proprio atteggiamento
verso ciò che non va più…
la festa è da rifondare…
perché ci dobbiamo rendere conto
che facciamo parte di un processo evolutivo,
non involutivo..
ci dobbiamo rendere conto del sacrificio che ogni cosa,
ogni traguardo ha richiesto
e richiede alle comunità degli uomini,
noi abbiamo la fortuna di essere circondati da bellezze artistiche,
paesaggistiche
se solo provassimo a pensare e vivere intensamente la stupefacente bellezza
dei tramonti sul capo milazzo..
quando il mare si tinge di rosso..
non ci potrebbe più essere attenzione
se non per il bello e buono e giusto…
ma qualcosa ha afferrato i nostri cuori
e si è radicata nel profondo,
un insaziabile sete di distruzione
che proviene da un malessere
sociale dilagante…
da un senso di alienazione condiviso
soprattutto dalle nuove generazioni..
tutto questo,
cari miei
rappresenta l’agonia del mondo,
del respiro che s’interrompe,
della catastrofe annunciata…
ci dobbiamo ribellare
a ciò…
dobbiamo creare
momenti di reale condivisione
momenti di elevazione spirituale,
in cui la comunità si rispecchi,
si ritrovi
per fare argine comune
contro la barbarie dilagante.
Intanto, per quanto mi riguarda
un saluto m'è d'obbligo....
Addio, mia dolce fioriera….

16 luglio 2009

L'OTTAVA

Intendo la musica
un veicolo spirituale
che racchiude in sè
tutte le possibili prospettive del mondo
restituendole
alla chiarità
del tempo presente.
La musica racchiude il fluire dei pensieri
nell’intensità armonica
dell’accordo empatetico.
Aiuta a sentirsi
Parte
dell’ armonia universale,
naturalmente dissonante.
Come foglie
Che vibrano
mosse dal vento,
siamo anime innamorate,
avvolte nelle spire
di ciò che ci trascende
e che s’insinua in noi
soprattutto
nei momenti di quiete
e di dolore,
all’udire il rintocco del tempo,
al meriggio,
al calar della notte
quando più
si ha bisogno
di aiuto.
Solo Allora
ci sovviene il pensiero
di te,
che ci tieni per mano,
ci raccogli
e ci restituisci la Vita.
Vento
leggero
sei
brezza spirituale
che si dà
come eccedenza di senso
attraverso
le trame della musica.

07 luglio 2009

SCELTE SOSTENIBILI

Noi del movimento politico “Giovani per Spadafora” abbiamo nel nostro DNA ed in programma di promuovere le scelte sostenibili in seno al nostro paese e lo si evince soprattutto dal discorso di fine campagna elettorale pronunciato da Pinuccio Barbera la sera del 4 giugno e pubblicato al seguente indirizzo: http://www.terradihurqalya.net/2009/06/discorso-finale-del-candidato-sindaco.html,
ad un certo punto del discorso parlando di sfide,
Pinuccio Barbera precisa che la prima in ordine di priorità…è proprio quella che in questi giorni nel nostro blog " Giovani per Spadafora" stiamo volenterosamente trattando ….
il nostro candidato, ad un certo punto parla di sfide e dice :
“…..Quali sono le sfide…
1) Prima di tutto ristabilire la priorità del bene comune su tutto il resto.
Per questo proponiamo da subito senza se e senza ma..
la raccolta differenziata ,
quella vera,
domenica scorsa abbiamo pulito la spiaggia,
un azione propagandistica, il segno, però,
che abbiamo voluto dare al paese non voleva essere casuale,
limitato a quell’evento,
fatto solo per accaparrarci le vostre simpatie,
esso, cari concittadini,
fa parte di un progetto che deve far diventare il nostro paese,
un isola ecologica..
ci impegnamo sin da ora a creare le condizioni
a che Spadafora possa diventare
al pari di altri comuni virtuosi
un centro pilota nella gestione dei rifiuti solidi urbani,
Spadafora è casa nostra,
Spadafora deve adottare criteri gestionali improntati alla sostenibilità,
se vuole progredire…
”Oggi ci preme, dall’altra parte della barricata, come minoranza attiva,
non essendo stati investiti, ahinoi, di poteri di governo del territorio,
attivare meccanismi di indirizzo seri e coscienziosi per il bene del paese.
A questo punto per creare ulteriori premesse sulle quali costruire un serio ragionamento occorre riferirsi a quanto previsto dalla madre di tutte le leggi in materia.
“ il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 dettante: “Norme in materia ambientale”,
per ciò che ci riguarda direttamente bisogna,
dopo aver visionato l’intera legge,
soffermarsi sull’art. 183 lett. F che definisce cosa si intende per raccolta differenziata
e che così recita:
è “ raccolta differenziata: la raccolta idonea, secondo criteri di economicità, efficacia, trasparenza ed efficienza, a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee, al momento della raccolta o, per la frazione organica umida, anche al momento del trattamento, nonche' a raggruppare i rifiuti di imballaggio separatamente dagli altri rifiuti urbani, a condizione che tutti i rifiuti sopra indicati siano effettivamente destinati al recupero;”
dopo di chè occorre immantinente andare all’ART. 198
nel quale vengono definite le competenze dei comuni,
il primo comma definisce i rapporti dei comuni con l’ATO
nelle more dell’aggiudicazione della gara per la gestione dei rifiuti,
i cosidetti ambiti territoriali ottimali leggi ATO non sono altro che organismi intermedi che secondo il legislatore ottimizzerebbero il servizio,
quando non lo paralizzano,
essendo spesso carrozzoni estremamente politicizzati da lottizzare per incarichi di sottogoverno, come mission intendono portare avanti progetti finalizzati all’educazione ambientale che in un arco temporale ristretto portino ad un incremento esponenziale della raccolta differenziata cosa che però viste le premesse è tutta da dimostrare e lo vediamo giorno per giorno…
per maggiore cognizione si riporta per intero l’articolo di legge,
anche perché definisce compiutamente ciò che un comune può e deve fare:
1. I comuni concorrono, nell'ambito delle attività svolte a livello degli ambiti territoriali ottimali di cui all'articolo 200 e con le modalità ivi previste, alla gestione dei rifiuti urbani ed assimilati. Sino all'inizio delle attività del soggetto aggiudicatario della gara ad evidenza pubblica indetta dall'Autorità d'ambito ai sensi dell'articolo 202, i comuni continuano la gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento in regime di privativa nelle forme di cui al l'articolo 113, comma 5, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
2. I comuni concorrono a disciplinare la gestione dei rifiuti urbani con appositi regolamenti che, nel rispetto dei principi di trasparenza, efficienza, efficacia ed economicità e in coerenza con i piani d'ambito adottati ai sensi dell'articolo 201, comma 3, stabiliscono in particolare:
a) le misure per assicurare la tutela igienico-sanitaria in tutte le fasi della gestione dei rifiuti urbani;
b) le modalità del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani;
c) le modalità del conferimento, della raccolta differenziata e del trasporto dei rifiuti urbani ed assimilati al fine di garantire una distinta gestione delle diverse frazioni di rifiuti e promuovere il recupero degli stessi;
d) le norme atte a garantire una distinta ed adeguata gestione dei rifiuti urbani pericolosi e dei rifiuti da esumazione ed estumulazione di cui all'articolo 184, comma 2, lettera f);
e) le misure necessarie ad ottimizzare le forme di conferimento, raccolta e trasporto dei rifiuti primari di imballaggio in sinergia con altre frazioni merceologiche, fissando standard minimi da rispettare;
f) le modalità di esecuzione della pesata dei rifiuti urbani prima di inviarli al recupero e allo smaltimento;
g) l'assimilazione, per qualità e quantità, dei rifiuti speciali non pericolosi ai rifiuti urbani, secondo i criteri di cui all'articolo 195, comma 2, lettera e), ferme restando le definizioni di cui all'articolo 184, comma 2, lettere c) e d).
3. I comuni sono tenuti a fornire alla regione, alla provincia ed alle Autorità d'ambito tutte le informazioni sulla gestione dei rifiuti urbani da esse richieste.
4. I comuni sono altresì tenuti ad esprimere il proprio parere in ordine all'approvazione dei progetti di bonifica dei siti inquinati rilasciata dalle regioni.
Ecco quello che si deve fare: un regolamento che disciplini la gestione dei rifiuti e la incardini nella ratio della normativa la quale già propone ai sensi dell’art. 205 delle scadenze temporali ben definite per incrementare la raccolta differenziata, articolo che così recita:
“1. In ogni ambito territoriale ottimale deve essere assicurata una raccolta differenziata dei rifiuti urbani pari alle seguenti percentuali minime di rifiuti prodotti:
a) almeno il trentacinque per cento entro il 31 dicembre 2006;
b) almeno il quarantacinque per cento entro il 31 dicembre 2008;
c) almeno il sessantacinque per cento entro il 31 dicembre 2012.
A prescindere dai valori percentuali suddetti il legislatore ha inteso anche demandare alle regioni la possibilità di incrementare ulteriormente questi ultimi.
Infatti ci sono realtà urbane che a tutt’oggi riescono ad attuare una raccolta differenziata in percentuale dell’80%, vedi Torino etc etc..
E’ prioritario incentivare la raccolta differenziata e così dare un grande segno di civiltà…
Noi le idee su cosa e come fare ce le abbiamo…
Parliamone.

25 giugno 2009

NELLE LACRIME


Vi è capitato di vivere momenti in cui il silenzio è simile ad un'ombra che avvolge l'anima, in questi momenti scopriamo il vuoto di un'esistenza che tendiamo a riempire con la materialità pensando che ci faccia conoscere il senso stesso della felicità.
Che si tratti di denaro o di ricchezza, non è più un mezzo, ma un fine che aspira alla realizzazione umana attraverso l'effimero.
Quelli che hanno paura del silenzio, la chiamano filosofia spicciola.
Sono gli stessi che sono terrorizzati dalla possibilità, un giorno, di dover scoprire che tutta la loro ricchezza è da ricondurre al possesso di un qualcosa, una ricchezza dove l'apparire è l'essenza stessa della vita.
In spiaggia, è terrificante vedere una bimba che gioca con un videogames portatile, di fronte alla meravigliosa esperienza di una Natura che urla l'essenza stessa della felicità.
Spesso, e la vita che scorre così velocemente non ce ne fa rendere conto, i nostri figli, vengono "dirottati" in mondi virtuali, anestetizzando la loro presenza, liberando il nostro tempo.
Viviamo in mondi virtuali, dove osserviamo quasi con fastidio chi bussa alla nostra porta per ricordarci la nostra fortuna, la fortuna di avere tutto quello che spesso consapevolmente o inconsapevolmente abbiamo sottratto al mondo,
con i nostri comportamenti,
con la nostra indifferenza,
con la nostra superficialità,
con il nostro egoismo.
" Oltre un miliardo di persone muore di fame"
Nell'opulento occidente, che si fa, ci si prende il lusso di gettare il piatto di pasta o di riso che avanza, il lusso di morire o lottare contro l'obesità.....
...nelle lacrime di questo tempo,
nelle lacrime di chi perde il proprio lavoro,
degli ultimi,
degli indifesi,
dei perseguitati,
di coloro che vengono sfruttati
e specialmente nelle lacrime dei "sogni di Dio", quei bimbi e ragazzi che non hanno diritto di crescere felici, perchè usati come merci, sfruttati, schiavizzati, sodomizzati, torturati, spesso al servizio della Globalizzazione, spesso al servizio del nostro benessere.....
è nelle lacrime, in queste infinite grida di dolore che bisogna radicarsi
e diventare prestatori d'opera,
per cambiare, ridare speranza.
Ora cantiamo insieme...
un Canto Brasiliano, una preghiera...
Dio solo può dare la forza;
tu, però, puoi dare sostegno a uno scoraggiato.
Dio solo è la via;
tu, però, puoi indicarla agli altri.
Dio solo è la luce;
tu, però, puoi farla brillare agli occhi di tutti.
Dio solo è la vita;
tu, però, puoi far rinascere negli altri il desiderio di vivere.
Dio solo può fare ciò che appare impossibile;
tu, però, potrai fare il possibile.
Dio solo basta a se stesso;
Egli, però, preferisce contare su di te.

23 giugno 2009

NOTE A MARGINE DELLE ELEZIONI POLITICHE SPADAFORESI


Ritengo sia necessario puntualizzare alcune cose, che anche se notorie vanno connotate nella loro carica innovativa, per fare in modo di pervenire ad uno scenario più qualificante per il nostro confronto.
E’ ormai pacifico che la delineazione di indirizzi generali per il governo della comunità locale trova la sua trasposizione formale in un complesso di elementi, programmatici e progettuali, collegati ad un quadro di risorse evolutivo, configurabili nel cosiddetto:
“Programma di mandato”,
ho sotto gli occhi quello del sindaco Pappalardo.
In questo quadro operativo, il sindaco è il principale referente del complesso di rapporti che danno vita ai processi di “Policy making” nell’ambito del Comune, attraverso l’interazione degli interventi e delle decisioni degli Organi di decisione politica.
La suddetta interazione tra gli Organi politici si ha nell’ambito di un “Circuito di responsabilità”, che ha come principale elemento di riferimento appunto le linee programmatiche per il mandato amministrativo e come “sollecitatori” esterni la comunità locale ed una molteplicità di interlocutori qualificati (Associazionismo, volontariato, imprese, associazioni di categoria, ecc.), vedremo quali e chi…..
E’ chiaro anche ai profani come il percorso per un reale sviluppo dell’azione di un Amministrazione innovativa sia correlato al mandato amministrativo che deve essere concepito e descritto come un vero e proprio strumento di pianificazione strategica.
La figura del Sindaco diventa il principale punto di riferimento per le complesse dinamiche di funzionamento e per gli equilibri istituzionali della comunità locale.
Egli è un organo che si pone come figura in grado di recepire ed elaborare istanze, generali e specifiche trasponendole in elementi/guida per l’amministrazione Comunale.
Il primo cittadino opera in una posizione dalla quale è possibile attivare processi realmente produttivi con effetti immediatamente riscontrabili dai cittadini.
Nel suo ruolo di tipo manageriale egli deve mirare all’attivazione di profili gestionali nell’attività burocratica e ad operare su logiche evidenti e riscontrabili in base cioè a programmi e ad una progettualità ben definiti.
L’attività istituzionale del Comune è determinata dalle tre funzioni organiche:
a) i servizi alla persona ed alla comunità;
b) l’assetto e l’utilizzazione del territorio;
c) lo sviluppo economico
La cifra di un reale salto di qualità della nostra comunità va individuata nel senso di responsabilità di una rinnovata classe politica che sappia farsi portavoce delle suscettività locali, dando risposta al malessere generalizzato dei nostri bambini, dei giovani, degli anziani e dei cittadini tutti.
Spadafora risente di un azzeramento delle relazioni sociali frutto di un assenza della politica come passione, come impegno sociale che ha permesso l’annientamento dei luoghi simbolici del farsi civitas.
Vige la mentalità del tutto a posto, quando di veramente a posto non c’è niente.
Governare per la vivibilità, questo è il motto che deve contraddistinguere un amministrazione che si pone come collante delle più variegate esigenze della collettività, per far questo è obbligo di tutti i fautori di un serio approccio al farsi della politica di meditare e conseguentemente razionalizzare un programma amministrativo aderente alle esigenze del tessuto sociale Spadaforese.

22 giugno 2009

NON E' UN ALBERO


Non è un albero d’una specie particolare che fa bella mostra di sé all’altezza dei tetti di Spadafora,
non è bello a vedersi,
anzi ha un chè di minaccioso, di lugubre…
Allora, che cosa lo tiene là..
immobile ed efficiente
ad agire in silenzio..
come una spada di Damocle ..
sospesa sulle nostre teste.
che lo fa essere quello che è..
un peso caricato sul groppone del nostro paese..
capace soltanto di opprimere lo sguardo ed anche altro..
un punteruolo conficcato nella carne molle di Spadafora,
mi chiedo: di quali certezze abbiamo bisogno
e quanto della conta terrificante ad exclundendum
ci servirà a scuoterci e decidere:

- di non accettare l’impatto che questo ecomostro ha sull’immagine di Spadafora, deturpandola; non si può pensare che il tetto di un edificio di proprietà Telecom sia considerato terra di nessuno e non debba fare i conti con i criteri di decoro urbano che sottendono qualsiasi trasformazione del territorio, il fatto che a suo tempo ne sia stata permessa la collocazione dai nostri amministratori è secondario, anche se non si capisce in base a quale principio estetico ed urbanistico;

- di rifiutare che questa nefasta presenza possa ancora essere mantenuta lì dov’è, nelle vicinanze della scuola elementare, sopra un area ad alta densità abitativa; per questo…

MOBILITIAMOCI
bonifichiamo Spadafora ,
niente antenne sulle nostre case….

20 giugno 2009

COME SI PUO'


Come si può
cambiare il finale di questa storia,
solo pensando ad un domani
pieno di sogni realizzati
solo
desiderando
di camminare
per le strade del mondo
ed essere albero,
tra gli alberi
e tra i fiori,
fiore,
essere tutto,
in ogni cosa,
senza paure
vivendo intensamente,
in comunione

15 giugno 2009

A MENTE SERENA...

A mente serena
proviamo a pensare
sotto un altra luce.

La foga dei giorni antecedenti le votazioni,
giorni pieni di speranze....
sparita...
come anche l’amarezza dei giorni
che hanno seguito la disfatta.

Bisogna ammettere col senno di poi,
che il dott. Giuseppe Pappalardo,
in nuce era già
il nuovo Sindaco di Spadafora,
perchè il paese lo aveva deciso da tempo,
tributandogli quella fiducia in grado
di fargli riscattare la bruciante sconfitta di 5 anni prima,
e soprattutto di riscattare
il repentino defenestramento
dalla carica di Sindaco
di Giaimisiana memoria,
Il Dottore in questi anni ha lavorato
bene, pazientemente, certo che il tempo è galantuomo,
mentre gli altri si alambiccavano
nelle mille schermaglie politiche,
lui curava il paese
facendo crescere a dismisura il suo consenso.

Oggi,
che è nuovamente Sindaco
egli rappresenta ciò che il paese è
...e vuole.

Per quanto ci riguarda,posso dire che
il paese non ha accettato il balletto
sindaco si /sindaco no,
sindaco qua / sindaco là
e tutte le incertezze dell’ultima ora,
le si è pagate pesantemente.

Allo stesso modo si è pagato
a scoppio ritardato
l’eclatante successo alle regionali/provinciali,
perché andava consolidato, puntellato,
con incarichi di peso, per il tandem Formica – Briuglia,
incarichi che non ci sono stati.

Bisognava dare risposte
ai tanti elettori,
dopo quei risultati eclatanti,
per non prestare il fianco ai tanti detrattori,
essendo consci che non si raggiungono risultati così macroscopici
senza creare aspettative,
bisognava....
ma, purtroppo, non c’è stato l’assessorato per Formica
e non c’è stato, neanche, l’assessorato per Briuglia...
c’è stato di converso un dato congiunturale negativo,
a scala planetaria,
una forte crisi economica,
che ha causato la chiusura di realtà imprenditoriali consolidate,
e ciò non ha aiutato,
anzi,
ecco che nonostante la disponibilità,
365 giorni all'anno, come da slogan,
si è aperta una voragine di consenso
e c’è stato chi ne ha approfittato….
Non è bastato il volto nuovo di Pinuccio Barbera
a colmare il debito di consenso,
occorreva forse fare la politica col pallottoliere,coi numeri
fare accordi pesanti,
turarsi il naso...

Nonostante tutto
sapendo che era difficile
abbiamo fatto una scelta di campo,
abbiamo preferito le idee,
che come gli uomini hanno bisogno di radicarsi,
per diventare corpo, sostanza..
essenza dei luoghi..
patrimonio comune...
alla fine
non è bastato il tempo
per comunicare..
per far capire...

Le strategie sono saltate,
ci siamo ritrovati
a ripiegare sulla difensiva,
è mancata la lucidità strategica
data da un analisi seria della realtà Spadaforese.

Quello che posso dire e che d'ora innanzi
va ricostruito un vero rapporto con la politica,
lasciando fuori da essa le pie illusioni
date da posti di lavoro inventati,
occorre solo rimboccarsi le maniche
ed attraverso un impegno diuturno,
creare le condizioni per far prosperare il paese…

09 giugno 2009

IL COMUNE INTERESSE

Qual'è il discrimine che rende la politica
rivolta al bene comune,
è la capacità di prescindere dalle volontà soggettive
per scegliere di fare
unicamente
gli interessi del paese,
non si può tergiversare,
oggi e lasciare prevalere visioni di parte,
bisogna abbandonare gli interessi particolari,
volare alto,
rendere la vita di chi governa il paese
la più piana possibile,
per dare risposte coerenti ad un paese
in declino da lungo tempo...

08 giugno 2009

I MOTIVI DI UNA SCONFITTA

Una sconfitta secca,
frutto di una scelta precisa:
il paese di Spadafora
ha voluto il Dott. Giuseppe Pappalardo come Sindaco,
è stato un vero e proprio plebiscito personale
ne prendiamo atto,
onore al vincitore.

Analizzando quello che è accaduto,
posso affermare che il gap di comunicazione
era oggettivamente incolmabile,
nonostante gli sforzi fatti l'ultima settimana,
nel tentativo di recuperare,
l'esiguità del tempo a disposizione,
lasciava poche speranze.
Le idee di cui eravamo portatori,
avevano bisogno di altro tempo per essere somatizzate,
non hanno fatto presa
e sono rimaste relegate nel limbo del possibile,
sarebbe bastato
far capire agli Spadaforesi
che a loro veniva offerta,
garante Pinuccio Barbera,
l'occasione per un reale cambiamento,
sulla base di un progetto politico concreto,
la cui architettura si fondava sulla partecipazione attiva,
su un concetto di democrazia diffusa,
ampiamente consolidato in realtà municipali vicine.

E' prevalso invece il classico modo di fare politica.

Nutriamo la speranza che nonostante tutto
il paese trovi le risorse per riscattare questi anni,
noi saremo i garanti di ciò,
nel ruolo che ci compete,
lo dobbiamo agli Spadaforesi
che ci hanno dato fiducia
ed anche a chi non è riuscito a comprendere
ciò che intendevamo portare avanti...
da qui in poi
occorrerà lavorare
e sin dall'inizio rimboccarsi le maniche
per costruire,
nel comune intento,
il futuro di Spadafora.

05 giugno 2009

DISCORSO FINALE del Candidato Sindaco PINUCCIO BARBERA

Questa sera voglio parlare plurale,
dopo un estenuante campagna elettorale,
dopo aver ascoltato tanti di voi,
le vostre lamentele,
i vostri bisogni,
mi sento di poter essere la voce di tutti coloro
che hanno condiviso con me un pò di questo percorso, prima di tutto umano e poi politico e che condivideranno con me, spero,
la prossima esperienza amministrativa.
Voglio parlare plurale,
perché sarò,
ne sono convinto,
colui che vi rappresenterà negli anni futuri,
sono e dovrò essere specchio di ognuno di voi,
delle vostre esigenze primarie,
dei vostri desideri futuri.
cari concittadini,
sono l’uomo di cui il paese ha bisogno
se vuole rigenerarsi e ancora sperare in un futuro migliore,
diamo un taglio al passato
per ripartire più spediti
verso le sfide future.

Quali sono le sfide…

1) Prima di tutto ristabilire la priorità del bene comune su tutto il resto.
Per questo proponiamo da subito senza se e senza ma..
la raccolta differenziata ,
quella vera,
domenica scorsa abbiamo pulito la spiaggia,
un azione propagandistica,
il segno, però, che abbiamo voluto dare al paese
non voleva essere casuale,
limitato a quell’evento,
fatto solo per accaparrarci le vostre simpatie,
esso, cari concittadini, fa parte di un progetto
che deve far diventare il nostro paese ,
un isola ecologica..
ci impegnamo sin da ora a creare le condizioni
a che Spadafora possa diventare al pari di altri comuni virtuosi
un centro pilota nella gestione dei rifiuti solidi urbani,
Spadafora è casa nostra,
Spadafora deve adottare criteri gestionali improntati alla sostenibilità,
se vuole progredire…veramente...
e migliorare il suo appeal.

2) Un altro impegno che prendo per proiettare Spadafora in avanti
e non farla andare indietro come il gambero,
è il cablaggio della rete con le fibre ottiche..
per inserirci a pieno titolo nella contemporaneità
e dare modo alle nostre imprese,
ai nostri giovani,
ed a tutti di competere
nel panorama del mercato globale.

3) Un'altra cosa cui tengo particolarmente è di portare Spadafora
ad essere annoverata tra i comuni virtuosi per la trasparenza amministrativa, infatti adotteremo un modo di amministrare la cosa pubblica aperto, partecipato, in tal senso è nostra intenzione aderire ad un associazione, quella dei "nuovi municipi”, che ha come mission quella di includere nei processi decisionali i cittadini attraverso gli organismi della cosidetta nuova cittadinanza..
Rappresentanti delle più varie estrazioni sociali saranno chiamati a contribuire fattivamente alla gestione amministrativa.
I comitati di referenti zonali da noi previsti appartengono a questo programma, come anche la creazione di un "organo consultivo di verifica ed indirizzo" che è già stato approntato e che sarà, se ci date il vostro consenso,
portato avanti e reso operativo.

Il primo problema, lo so, non appena ci insedieremo, sarà ripianare il bilancio..
Cio non toglie che noi dobbiamo e vogliamo intraprendere un percorso politico innovativo attento alle reali esigenze del paese.
Noi abbiamo cercato anche con un lacerante dibattito interno di offrire al paese un opportunità di riscatto, per rimediare a quello che è mancato in questi anni: la serenità derivante da una continuità amministrativa forte, con supporti politici di peso, perchè si deve ammettere che fino a ieri, secondo una prassi criticata più volte nei comizi recenti da Nino Farsaci, anche il lavoro proficuo fatto a fin di bene è stato sempre ostacolato da chi aveva piccoli interessi di bottega.
noi vogliamo cambiare innanzitutto nella comunicazione
tra gli eletti e gli elettori,
noi vogliamo modificare alla radice
il modo stesso di fare politica,
noi vogliamo una politica tutta protesa al bene comune,
perché amiamo spadafora e gli Spadaforesi,
per questo saremo al vostro servizio 24 ore su 24
per dare a tutti la possibilità
di uscire fuori da questi anni bui.
Concedetemelo,
Spadafora merita questo sogno…..

03 giugno 2009

GLI ABITANTI DI SPADAFORA


La mentalità standard dei funzionari e dei professionisti della politica è orientata sulle norme, sulle leggi e sulle procedure amministrative piuttosto che sui problemi, sui destinatari e sui progetti.
Bisogna aumentare, nel governo della città, il grado di sostantività, di pienezza democratica, di sensibilità ai problemi, di ascolto e di prossimità agli abitanti.
Porsi in ascolto critico, onde qualificare i risultati non come semplice sommatoria di quantità ma come virtuosa disamina di specificità qualitative.
L'ascolto critico costruisce il fabbisogno, cerca i bisogni taciuti, i desideri inespressi.
Gli abitanti di Spadafora non sono genericamente utenti, gente comune, atomi statistici, nè sono numeri da mettere in saccoccia per la compra delle cariche politiche.
Sono un popolo strutturato, anche articolato e contraddittorio; gli abitanti di Spadafora sono persone, possiedono conoscenze e saperi, praticano mestieri e professioni.
Da ciò deriva che qualsiasi intervento locale implica un grado di progettualità situata, implica l'insediamento di un progetto, ed in un certo senso l'unico progetto possibile di insediamento che deve essere per quanto detto il più aderente al vissuto dei luoghi.

02 giugno 2009

Spadafora risorge..

Cari Concittadini,
ci troviamo di fronte ad un alternativa:
limitarsi, più o meno consapevolmente, ad amministrare le cose,
lasciandole così come vengono trovate;
oppure impegnarsi in un percorso di trasformazione dell’esistente,
di innovazione civile oltreché istituzionale,
di modernizzazione nelle strutture e nella mentalità.
L’impegno per il cambiamento, spesso sbandierato,
finora è stato una mera affermazione rituale e retorica
perché ha sottovalutato la forza della resistenza inerziale,
passiva, e l’attitudine conservatrice che non si esprime attraverso l’esplicita e dichiarata opposizione ma tramite i mille rivoli delle complicazioni burocratiche, delle tentazioni puntualmente compromissorie,
della lenta azione erosiva con la quale un atavico scetticismo
corrode la volontà di innovare.
Su questa sponda naufraga la piccola politica.

Grande politica
è invece quella che,
mettendo in preventivo gli ostacoli,
schiera in campo energie ulteriori,
dotandosi della capacità di sferzare il senso comune
verso la percezione che le innovazioni sono a portata di mano.
Qui si deve incrociare la precisione dell’intervento tecnico
con la profondità di una visione di ampia portata e di lunga durata:
il Progetto, la vocazione ad amministrare “per progetti” consiste nella instancabile azione di raccordo tra rapidità nel decidere ogni singolo problema e l’abilità a mantenere la visione dell’insieme, mettere e mantenere tutto in movimento.
Allora il programma viene efficacemente calato nella produzione amministrativa e la politica si incarna nel dinamismo delle scelte:
la percezione del cambiamento diventa fatto quotidiano nella vita dei cittadini,
e Spadafora risorge....

UN REGALO PER ME

01 giugno 2009

NOI E LA SPIAGGIA


A capo chino,
ascoltare la terra,
in silenzio..
"la senti, come soffre…!!"
Cerca di stare
con lo sguardo rivolto
verso il Nadir
a carpire i segreti
delle forre,
dell’ombra…
ti accorgerai
dell’enorme peso delle scorie
che vi sono depositate,
figlie d’un pensiero che si è dimenticato dell’origine..
e ad ogni istante,
costruisce
con questi orribili scarti
mostri d’ inciviltà,
frutti di un odioso disamore..

Una spiaggia..
quella di Spadafora..
come non pensarla,
non viverla
come volto proteso verso il mare
ad accoglierlo...

La nostra Spiaggia,
invece,
piena di pattume
dà scandalo...
sotto la volta del cielo….

domenica 31 maggio 2009

noi,
lei
e l’amorevole cura di gesti misurati
che servono a togliere sozzure
deturpanti il volto di Spadafora alla marina,
un gesto solidale,
un tributo alla nostra martoriata terra,
un piccolo segno..
- molti diranno,
me ne rendo conto, ed è anche legittimo,
“ l’hanno fatto, egoisticamente, al solo scopo di catturare l’attenzione”-
Ricordo a costoro che non c’era la grancassa mediatica
(giornali , tv e quant’altro…)
eravamo solo noi
e la spiaggia.
La sostenibilità ambientale non è un cavallo di battaglia
che può essere strumentalizzato,
è il problema dei problemi..
la terra soffre per il sovraccarico di rifiuti,
indigeribili…
la sostenibilità va restituita all’azione quotidiana
così come abbiamo fatto noi,
senza riflettori che si illuminano…
noi crediamo e vogliamo che Spadafora
debba dare un segno di civiltà
adottando
da subito la raccolta differenziata…
senza se e senza ma...

30 maggio 2009

AL GIRO DI BOA di Graziella Anastasi


Con molto entusiasmo pubblico lo scritto di una carissima amica che segue i percorsi di questa terra da lungo tempo...
oggi, Graziella è protagonista di un avventura politica esaltante...
Cambiare Spadafora.


Tutti coloro che vogliono esprimere la propria opinione in merito alle elezioni comunali del 6 e 7 giugno prossimo, sono chiamati a questo importante strumento democratico che è il voto. Fatene buon uso! Votate chi vi rappresenta di più, chi pensiate possa essere espressione della vostra voce in comune. Votate chi sarà a vostro servizio a tempo pieno, chi dedicherà con determinazione e coscienza questo mandato di 5 anni per portare a compimento un programma elettorale fatto di emergenze di sostanza, poche illusioni e molte verità! Votate chi tra i candidati vi somiglia di più, votate chi la pensa come voi sempre e non si serve delle settimane precedenti alla campagna elettorale per sbandierare un saluto…
Noi vogliamo che i diritti di tutti gli spadaforesi siano rispettati!
Tutta la lista n°2 ha come obiettivo l’interesse per questo paese, per questo non promettiamo cose di facciata, ma cose concrete per i giovani, per il turismo, per il rilancio economico, per la pulizia che in questo paese manca…noi vogliamo una Spadafora che si sviluppa da una porta all’altra senza malcontento…E’ a tal proposito che vi invito ad aiutarci a far crescere la voglia di fare e di collaborare alla realizzazione di un progetto comune: risollevare le sorti di quella Spadafora delusa e insoddisfatta! Bandite la cultura del pettegolezzo, del sentito dire, seppelliamo definitivamente la critica fine a se stessa, quella che distrugge ogni novità per il gusto di andare contro. Asportiamo definitivamente quelle “infezioni sociali” che ci hanno mutilato la volontà e al suo posto hanno lasciato la rassegnazione che fa dire a tanti “a cu ‘nchiana ‘nchiana, le cose non cambieranno”. Noi siamo qui a proporvi la nostra scelta elettorale come sinonimo di professionalità e cuore a disposizione della tradizione spadaforese che crede ancora nelle origini marinare e principesche, che vuole riconquistare con decisione la propria identità di comune capolista dell’intero comprensorio (litorale).
Insomma, la campagna elettorale è al suo giro di boa e per quanto mi riguarda ci sto mettendo il massimo impegno, grinta, entusiasmo e allegria. Consapevole anche del fatto che al mio fianco ci sono tanti amici e che il nostro gruppo è un gruppo coeso che ha voglia di fare bene, che può governare bene e che pensa a Spadafora come ciascuno di voi la vorrebbe davvero, per cui… votateci, metteteci alla prova!
Grazie a voi tutti

Graziella Anastasi

29 maggio 2009

VERSO LO STATUTO DEI LUOGHI


La valorizzazione delle specificità locali deve avvenire ponendo necessariamente l’attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale dei processi di sviluppo.
Occorre attivare un processo di trasformazione degli enti locali che da luoghi di amministrazione burocratica debbono diventare laboratori di autogoverno per una necessaria promozione degli spazi pubblici a luoghi di formazione delle decisioni sul futuro della comunità.
Intendiamo costruire, da subito, un nuovo rapporto tra eletti ed elettori, questi ultimi oggi ridotti a meri oggetti di interesse preelettorale, sfruttati ed espropriati come sono da logiche sovraordinate di natura economicista che escludono dai momenti decisionali proprio i cittadini- abitanti - elettori.
Gli istituti decisionali della nuova cittadinanza comprenderanno:
- Una rappresentanza delle principali associazioni economiche e di categoria (artigiani, pescatori, agricoltori, commercianti, turismo etc etc..)
- Una rappresentanza delle associazioni con finalità culturali, sociali, di difesa dell’ambiente;
- Una rappresentanza dei comitati e dei forum tematici territoriali ed urbani;
- Una rappresentanza dei comitati di quartiere o zonali;
La nave "Giovani per Spadafora" è partita con la prua rivolta verso una rinnovata attenzione all’equilibrio fra attori politici, economici e della società civile.

27 maggio 2009

IL SENSO DELLA COMUNITA'

Non apparteniamo al club di coloro
che praticano lo sport delle promesse
atte a creare solo vane speranze;

Non siamo tra coloro,
che utilizzano per fini politici
la maldicenza e le argomentazioni di corto respiro...

Ci rivolgiamo alla parte di comunità
che si sente profondamente legata a questo territorio ed in esso radicata,
che ha bisogno per sentirsi tale,
di ritrovarsi nei luoghi deputati all’incontro,
ne ha bisogno per crescere di quel senso civico
che scaturisce dalla consapevolezza di essere
parte integrante di qualcosa di condiviso.

Bisogna ricostruire l'equilibrio perduto,
il senso comunitario,
e sforzarsi di riportare la bellezza nei luoghi,
attraverso una rinnovata tenacia costruttiva e conservativa
attraverso l'apporto fondamentale della creatività umana
che gioca un ruolo grandissimo nel potenziamento
o nel depauperamento della natura dei luoghi, e lo abbiamo visto.

E inutile tacerlo,
noi viviamo in un contesto sociale ed urbano degradato,
l’invidia sociale frena lo sviluppo di Spadafora,
le strutture amministrative poste in essere per semplificare la vita del cittadino
sono strutturate per complicarla, l’amministrazione italiana è la più burocratizzata dell’occidente,
la più richiusa in se stessa, e soltanto da poco si sta cercando con fatica di alleggerirne il gravame.

Per l’oggi, diventa necessario un programma di ricostruzione dei luoghi dello scambio
a partire da una necessaria pacificazione sociale,
che dia rinnovato vigore e slancio alla politica,
il potersi guardare negli occhi gli uni con gli altri,
e riconoscersi, sarebbe il primo passo
verso una rinnovata sensibilità volta all’attenzione,
alla cura…un piccolo segno di buona volontà…

26 maggio 2009

LA RICOSCIENTIZZAZIONE ECOLOGICA

Uno dei problemi strutturali, a Spadafora come in altri centri, è dato dal fenomeno della deterritorializzazione.
Tale processo ha comportato effetti a cascata sul paesaggio, sull’ambiente e sulle relazioni sociali.
Esso è alla base dell’annullamento dell’identità dei luoghi operato dalla rottura delle relazioni fra nuove morfologie insediative e luogo, attraverso una omologazione delle tecniche costruttive, dei materiali, delle tipologie edilizie urbane e rurali, dei modelli abitativi e di consumo.
L’interruzione del rapporto sinergico da parte di una cultura dell’insediamento che ha ridotto i luoghi a siti funzionali, ad un ordine artificiale indifferente alla individualità dei luoghi stessi, ha costituito un atto di “interruzione del paesaggio”.
L’abbandono delle tradizioni connesse al paesaggio, ha comportato la rottura di equilibri dovuta alla perdita di sapienza ambientale e all’abbandono, da parte della comunità insediata, della cura dei luoghi, intendendo con tale termine il rispetto che presuppone il riconoscimento delle proprie radici.
Bisogna portare avanti un recupero del tessuto urbano e sociale che non si fermi alla pelle delle cose, come mera operazione di maquillage estetico, per essere veramente aderente alla natura dei luoghi dovrà essere concepito in un quadro di ricoscientizzazione ecologica, coinvolgente l’intera comunità.
I livelli su cui agire, come evidenziato sono due, il processo è duale, uno esterno (Connessione alla rete), l’altro interno (il nodo sottile che lega la comunità ad un luogo), il primo è legato ad una visione panottica data dalle aperture a 360 gradi offerte dalla globalizzazione, dall’innovazione tecnologica ed infrastrutturale, da internet, l’altro, introspettivo, volto a riscoprire i luoghi, con la certezza che è solo nella pienezza di una vera presa di coscienza del patrimonio vivo di tradizioni e saperi che è manifestazione della continuità del legame che ci unisce e ci distingue, che si può concepire un idea di futuro condivisa.

24 maggio 2009

OBIETTIVI

Uno degli obiettivi per Spadafora è la necessaria costruzione di due livelli di competitività:
- 1) su base settoriale riferita agli operatori economici che agiscono nell’ambito delle risorse presenti nel territorio, siano esse storiche, paesaggistiche, culturali, per sviluppare un idea di turismo culturale ad alto valore aggiunto;

- 2) su base territoriale, invece, riferita al tessuto connettivo delle emergenze primarie, e mi riferisco alle fonti energetiche e dunque alla non più procrastinabile metanizzazione delle frazioni, oggi resa possibile dai lavori ancora in corso del nuovo metanodotto, (con la creazione della valvola di decompressione nei pressi del borgo di San martino), come anche alle attività collaterali e di servizi specialistici avanzati che qualifichino il territorio.

- Ciò lo si potrà ottenere, adottando una strategia di integrazione tra:

a) Un quadro strutturato di interventi pubblici in infrastrutture ( reti di trasporto energetico, di informazioni, viario, costituenti l’antecedente logico di qualsiasi connessione alla rete dei servizi avanzati;
b) Un sistema di misure di politica economica per il coinvolgimento di investimenti privati nel settore del turismo, per valorizzare il territorio con tutte le sue suscettività, Il waterfront in corso di realizzazione costituisce la premessa di questo sviluppo che va realizzato al più presto e con le risorse locali;
c) Un insieme di iniziative di formazione professionale (aggiornamento del Know-how) e di promozione del territorio Spadaforese ( agenzie, marketing..etc..)

- In buona sostanza è necessario attivare meccanismi virtuosi di valorizzazione delle risorse presenti sul territorio, sfruttare al massimo la creatività, considerare il territorio Spadaforese nella sua accezione complessa e integrata di ambiente fisico, costruito ed antropico, non più ridotto a spazio astratto oggetto di mero sfruttamento.

23 maggio 2009

IL DISCORSO DI APERTURA del candidato Sindaco PINUCCIO BARBERA

Buonasera a tutti voi…
Oggi si inaugura ufficialmente
la nostra campagna elettorale.
Io…non sono abituato
ad essere al centro dell’attenzione,
vogliate dunque scusarmi
se non parlerò tanto…
è difficile sentirsi a proprio agio
davanti a tanta gente…
Vi chiederete,
che cosa può muovere una persona tranquilla,
come me, a lasciare gli agi della vita quotidiana
fatta di famiglia e lavoro,
e ad occuparsi del sociale…
Solo la volontà di migliorare le sorti del nostro paese,
nient’altro.
Ritengo
che i tempi siano maturi
per voltare pagina.
Da tutti voi,
È emersa una richiesta insistente…
di buon governo e solidarietà sociale.
La mia candidatura
deve essere
una risposta a queste richieste,
un sindaco a tempo pieno
posto a servizio dell’intera comunità
sono stato
e chi mi conosce sa ,
nel mio piccolo, sempre disponibile con tutti,
oggi mi metto a disposizione del paese,
affinchè un aria nuova riempia
le stanze del potere
aria di apertura alle istanze sociali,
aria di cambiamento,
aria di pulizia.
Sono nato a Spadafora,
tutti sanno chi sono,
tutti sanno chi è stato mio padre,
tutti sanno i valori umani e professionali che lo hanno contraddistinto,
valori che sono anche i miei,
la famiglia, il lavoro, la serietà.
Da questi principi
nasce la voglia di spendermi
per qualcosa di condiviso,
il benessere e la prosperità del nostro paese.
Credo fermamente che Spadafora possa e debba
grazie alle risorse che ha:
paesaggistiche,
umane,
architettoniche,
superare alla grande questi tempi di declino,
e di nuovo essere motore
per lo sviluppo dell’intera area tirrenica
anche e soprattutto per le giovani professionalità
che non trovano sbocchi lavorativi di alcun tipo.
Spadafora deve tornare ad essere degli Spadaforesi
Rimbocchiamoci le maniche tutti insieme
per garantire il futuro dei nostri figli,
Spadafora merita questo sogno.

20 maggio 2009

CREATIVITA' AL GOVERNO

A Spadafora
l’immaginazione culturale può ritrovare
nella realtà di tutti i giorni un suo ruolo trainante,
solo se riesce a contrastare la rassegnazione
ed il naturale logorio della abitudinarietà
e a dimostrare con assoluto e splendente rigore
che l’orizzonte del cambiamento è possibile,
qui ed ora....
VOTA PINUCCIO BARBERA SINDACO

16 maggio 2009

SIGNORI, SI PARTE

Oggi, 16/05/09, in quel di Rometta Superiore,
ci siamo incontrati amabilmente con i competitor de L'altra Spadafora
c'è stato il sorteggio che ha definito la posizione ai nastri partenza,
in pool c'è Pappalardo, "come sempre" a detta di un politico doc...
La lista "Giovani per Spadafora" capitanata da Pinuccio Barbera
invece occupa la seconda posizione..
L'aria a Rometta è frizzantina..
il tempo si mette al bello..
tutto lascia presagire che sarà una competizione leale e tranquilla
combattuta a colpi di idee e di programmi..
questa è la volontà manifestata in più di un incontro dai due contendenti...
che vinca il migliore..
ma sono di parte...perciò faccio un nome
Pinuccio Barbera..
Spadaforesi...preparatevi alla valanga di Santini che circoleranno per quasi un mese,
nessuno rimarrà esente dall'ammirare capolavori che ti stimolano al voto o al suo contrario...
nessuno verrà lasciato in pace...
ed ora rombino i motori
che la gara inizi...

14 maggio 2009

IL CUORE E LA PANCIA

Dopo la Full Immersion politica , per la messa a punto delle compagini amministrative sento l’esigenza di riflettere…
in questi giorni… ho vissuto in un mondo, che erode qualsiasi certezza, e ti trasforma, scavandoti dentro, in un animale istintivo..senza riferimenti…certi.
Mi accorgo ora che spesso ho agito d’impulso, sull’onda delle passioni, perchè gli accadimenti succedendosi vorticosamente, ti costringono a prendere decisioni quasi senza riflettere,
non c’è tempo,
si naviga a vista, alle 20,00 sei al settimo cielo, dopo un’ora cadi in depressione, al mattino risorgi dalle ceneri per poi ricadere nel buio.
Si agisce di pancia, cavalcando il sentito dire, le voci si rincorrono, rimbalzando da un punto all’altro del paese, morsi dall’estro, percependo solo la superficie delle cose, non si scava dentro le notizie, le si prende per buone,
perché non c’è tempo, il nemico è alle porte…è dentro le tue stesse fila..è dentro di te…
mi chiedo…qual’è il disegno sotteso, la trama su cui si scrive questa storia..è fatta di tutto e di niente..di parole che scivolano velocemente via o che restano impresse..indelebili… perché dette col cuore..poesia che scaturisce dal rumore di fondo..della città impazzita
E’, col senno di poi, bello… partecipare a questo rito sociale che aggrega e disgrega allo stesso tempo, è bello essere protagonisti, con movenze e ritmi da film di spionaggio…di questa gara.. ci si muove furtivi, guardandosi di sottecchi, spiandosi, è l’homo competitor, sopito per anni, che rinasce ad ogni elezione,
ed è un bel vedere il sottoscritto restio da sempre a partecipare allo struscio domenicale uscire la testa ed il resto fuori di casa, Spadaforese tra gli Spadaforesi a formare capannelli, per prendere in giro, puntando la vittima predestinata, l’avversario di turno…
ci si arrabbia, ci si accanisce, si fa il tifo per il proprio candidato…
è il migliore, il più bravo…
se questa vitalità fosse costante e non letargica…
se ci fosse sempre una partecipazione corale agli eventi,
tutto sarebbe diverso...
penso che Spadafora meriti uno sforzo comune,
meriti di essere l’oggetto delle nostre passioni..
spero tanto di vederle rinascere nella quotidianità
come frutto di un comune sentire..
è ciò verso cui tendiamo....per dare sostanza ai desideri..
Pinuccio Barbera ha sposato queste idealità..
unica risposta possibile
per innovare e rendere vivibile Spadafora.

04 maggio 2009

FORZE VIVE

Quanti giovani,
con piacere vedo che si approssimano alla politica con un grande bagaglio di idealità, sono un patrimonio della nostra società….da non sprecare… forze vive…
Bisogna innovare le forme della politica per loro,
fare futuro,
dare sostanza alla loro richiesta di vita.
Lottare contro tutti i tentativi velleitari di restaurazione del vecchio…
per rendere percepibile il cambiamento nella vita di tutti i giorni..

tutti ci chiedono a gran voce di:

Trasformare il Comune di Spadafora da luogo di amministrazione burocratica a laboratorio di auto/buongoverno del territorio.

Promuovere la ricostruzione degli spazi pubblici come luoghi di formazione delle decisioni sul futuro della comunità.

Costruire un nuovo rapporto tra eletti ed elettori, un rapporto che include nei momenti decisionali i cittadini – abitanti – elettori.

Fondare lo statuto dei luoghi sull’equilibrio fra attori politici, economici e della società civile.

03 maggio 2009

I NODI DA SCIOGLIERE


Questo sito è stato,
per tanto tempo...
uno sfogatoio,
un luogo in cui misurare la temperie delle passioni,
in attesa, di un evento che scuotesse radicalmente una propensione naturale alle meditazioni intellettuali.
Il terremoto c'è stato.....
terra di hurqalia,
proprio perchè hurqalya rappresenta il sogno...
un luogo cui tendere..,
diventa terra di spadafora..
ed ora si lavora...per il bene comune..
i problemi che mi pongo sono di natura strutturale...
come fare politica,
qual'è il modo giusto di porgersi,
coerentemente, nel panorama delle annose questioni aperte e mai definite della nostra terra..
bisogna sciogliere i nodi...

Il primo nodo è quello del linguaggio, della retorica,
bisogna e lo ritengo necessario,
per costruire visioni,
per creare una buona società,
delegittimare il principio di competitività
e fare crescere la solidarietà e la coesione sociale.

Il secondo nodo da sciogliere
è l'ordine del giorno, dei problemi da risolvere,
delle sfide da vincere,
delle priorità da darsi, dei mezzi da utilizzare...
i cittadini ed i poteri politici in rappresentanza degli stessi
debbono molto semplicemente ristabilire
la priorità del bene comune su tutto il resto.

Il terzo nodo da sciogliere,
probabilmente il più determinante
per quanto riguarda i mezzi,
è il sistema finanziario,
l'obiettivo-chiave è di ristabilire la capacità del cittadino di esercitare,
mediante gli strumenti della democrazia rappresentativa e partecipativa,
il suo diritto dovere di controllo.

Il quarto nodo è quello dell'innovazione tecnologica,
bisogna che essa diventi patrimonio comune,
diffuso e fruibile da tutti nell'evidenza degli spazi urbani,
eliminando le incompatibilità , vedi nel caso specifico l'antenna Telecom,
che deturpano il paesaggio urbano.

Il quinto ed ultimo nodo è quello della cultura,
bisogna aprirsi all'altro,
accettarsi ed accettare per fare parte a pieno titolo della cultura mediterranea,
il pensiero meridiano fonda le sue radici sull'espressione libera dei sentimenti,
delle passioni, far crescere la possibilità di espressione artistica per ampliare lo sguardo...
riempire di contenuti e fertilizzare la terra.
Ed ora ..solo
Un invito
a ritrovarsi
rivolto alle forze vive
di questo bellissimo paese..
per dare sostanza ai desideri.....

02 maggio 2009

IL GIOCO DELLA POLITICA ..ed ora occorre giocare

Terra di Hurqalya
scende nell'agone politico Spadaforese
e lo fa per supportare la candidatura di Pinuccio Barbera,
cognato dell'alter ego reale di chi scrive.
Vorrei innanzitutto, calmare gli animi e dire qualcosa su quanto è accaduto in questi giorni a Spadafora, sulla con/fusione, sulle aspettative che si sono create riguardo le candidature presunte e non,
i colpi di scena,
i tentativi maldestri, ma legittimi, di autoproclamazione mediatica,
dico solo a tutti non ci si allarmi, é politica...
the show must go on...
tutto è concesso in politica,
tenendo sempre presente però che essa è primariamente un gioco virtuoso che va condotto in prospettiva del bene comune,
nella pratica però, lo si vede e sente giornalmente,
essa è piena di "tradimenti ?",
calunnie...e molto altro ancora...
Ora per un momento acquietiamo gli animi,
esacerbati dall' "Agoge", così da permettermi, come riflessione sul tema,
di portarvi a conoscenza di un brano tratto da:
La democrazia in America” di Alexis de Tocqueville
- “ ..sotto un governo libero, essendo elettive la maggior parte delle funzioni pubbliche,
gli uomini che per grandezza d'animo o per l'irrequietezza dei loro desideri,
si trovano a disagio nella vita privata,
sentono quotidianamente che non possono fare a meno della popolazione che li circonda. Avviene allora che essi pensino ai loro simili per ambizione
e che spesso trovino il loro interesse nel dimenticare se stessi.
So bene che mi si possono opporre tutti gli intrighi che un'elezione fa nascere,
nonché i mezzi vergognosi di cui i candidati si servono spesso
e le calunnie che i loro nemici spargono.
Questi mali sono grandi senza dubbio.
Ma passeggeri, mentre i beni che nascono insieme a loro sono grandi.".
La politica è un gioco
che va condotto
non perdendo mai di vista
quali sono le prospettive possibili
per il bene del paese.

28 aprile 2009

scansioni

...nelle ritmiche forme
di questa vita….
ti sento,
anima mia,
come gioia
raccolta
nella grazia di un sorriso,
speranza sublime
che il tempo
trascorre…
…non invano……

15 aprile 2009

SIMUL/AZIONI

le simulazioni costituiscono il punto di partenza di una ricostruzione del mondo.
"....In quell'Impero, l'arte della cartografia raggiunse tale Perfezione che la mappa d'una sola provincia occupava tutta una città, e la mappa dell'Impero, tutta una Provincia. Col tempo, codeste Mappe Smisurate non soddisfecero e i Collegi dei Cartografi eressero una Mappa dell'Impero, che uguagliava in grandezza l'Impero e coincideva puntualmente con esso. Meno dedite alla studio della cartografia, le Generazioni successive compresero che quella vasta Mappa era Inutile e non senza Empietà la abbandonarono alle Inclemenze del Sole e degl'Inverni. Nei deserti dell'Ovest rimangono lacere Rovine della Mappa, abitate da animali e Mendichi; in tutto il Paese non è altra reliquia delle Discipline Geografiche. Suàrez Mirando, Viaggi di uomini prudenti, libro quarto, cap. XLV, Lurida, 1658"

12 aprile 2009

Buona Pasqua a tutti voi

02 aprile 2009

rèverie

La mia casa è il mondo,
che come zolla di terra
ristà tra le mie mani,
calda terra, umida.
Tutto è connesso...
pneuma,
respiro assoluto dell'anima,
che ci partecipa dell'immensità celeste dell'universo..
ed ogni giorno si presenta a noi...
nella tristezza dello sguardo assorto di una madre
che accudisce i suoi piccoli... pensando al futuro,
nelle piaghe delle mani di un operaio dei cantieri navali di Genova..
nella morte di un clochard in un freddo giaciglio alla stazione..
...infinito spasimo..
..la mia casa....

01 aprile 2009

la consistenza delle cose

..ti sei mai chiesta,
chi siamo veramente..
amore mio,
Siamo forse,
ignari
del tempo
che passa...
intenti solamente
a percorrere
insieme...
un breve tratto
di strada...?

27 marzo 2009

hic

Qui,
sta tutto lo spazio
e il cosmo.
Attorno a te che vivi...
respiri...
reclini la testa
assorta nei tuoi pensieri.
tutto tenendo a bada,
ma ogni particolare sfuma...
nell'indistinto...
si muove
di moto proprio
e una rete flebilissima
tiene legati i giorni,
per quanto ancora....

16 febbraio 2009

Giovani per Spadafora

Aria di nuovo a Spadafora, col freddo di questi giorni è arrivato qualcosa che ha invaso di bianco le pareti della nostra cittadina, lo pubblico integralmente:
Cari Spadaforesi,
e’ nato il movimento politico
“Giovani per Spadafora”
Siamo un gruppo di giovani spadaforesi, che partendo da una riflessione sulla frammentazione politica, che riteniamo sia, dovuta all’eccesso di personalismi di alcuni amministratori del passato, diamo vita ad un sodalizio che nasce per innovare ancor di più la politica spadaforese , al fine di svecchiarla definitivamente.
Il nostro e’ un movimento giovanile libero, ramificato nel territorio, sicuro di essere in grado di misurarsi con i problemi reali del paese,
Convinto
che vincere le elezioni non basta, se poi si deve sottostare a continui ricatti amministrativi,
che non è più possibile disattendere al dovere primario di dare al paese una stabilità amministrativa di lungo periodo.
Il movimento “Giovani per Spadafora” si protende verso il futuro con l’ambizione e l’entusiasmo di diventare l’interlocutore privilegiato di quanti intendono mettersi in gioco a prescindere da personalismi e condividendo integralmente lo spirito che anima questo gruppo, a partire dalla comune passione per l’attività politica.
Con entusiasmo e con ardore giovanile, certi di essere nel giusto, per primi, scendiamo in campo ufficializzando la partecipazione alle prossime consultazioni elettorali.
Ci impegnamo, sin da adesso, alla concertazione democratica di tutte le cariche amministrative, e soprattutto garantiamo l’allestimento di una compagine, composta da volti nuovi, in prevalenza giovani.
Contrastiamo
Il vecchio modo di fare politica caratterizzato da logiche spartitorie e autoploclamazioni.
Certi del riscontro che accompagnerà questa nuova iniziativa, saranno attivati tutti i canali in grado di consentire una partecipazione corale.
Convinti che:
”Non Importa Vincere, Spadafora merita un sogno…”

03 febbraio 2009

GRANDEZZA DELLA POLITICA

Coniugare il massimo della capacità comunicativa
con la fede in un domani migliore.
Credere che il cambiamento è possibile.
Credere che le cose possano essere fatte senza compromissioni ma applicando lo spirito di precisione, che innestato nel reale coagula le forze in campo, operando per il meglio,
attrezzandosi a contrastare gli eventi che via via si frappongono al raggiungimento della meta,
quella terra promessa del benessere, della prosperità,
dove non scorre sangue e tutti sono in pace.

28 gennaio 2009

Sull'erranza urbana.

S'agita sulla strada
una folla d'ignoti passanti:
ma nessuno mi guarda,
nessuno mi chiede
di me,
del mio pianto,
di tutto il pianto che fu versato.

Oggi io cammino
senza piangere più
e non m'importa, non m'importa
che l'anima non abbia nulla di suo,
nemmeno più il dolore:
oggi tutta la vita
mi pulsa nel palmo d'una mano,
mi trema in cima alle dita. (A. Pozzi)

13 gennaio 2009

DESTARSI


D’improvviso…
In una sospensione del tempo
sul limitare d’una voragine infinita,
compresi che la mia vita era stata
come rosicchiata dalle cose,
dalle situazioni,
altro da me,
non possedevo più nulla,
tranne il mio corpo, o quel che restava…
quale dolore…
mi prese e
mi sconvolse..
Chiesi a me stesso:
ho vissuto veramente,
assaporato,
avvertito
la ricchezza della vita
o essa è scorsa via
come sabbia
d’un soffio
tra le mani..
Fermo (con la testa fra le mani):
Cos’è stata questa corsa irruenta
verso l’indistinzione delle marine,
verso il nulla della mia anima svuotata,
perché non ho impresso una svolta al vivere,
per ri/comprendermi..
riconquistare la gioia nella libertà di vivere,
di sentire finalmente vibrare le corde di eros,
dell’anima satura di amore,
e finalmente respirare comunionalmente,
fondermi al cielo,
al respiro del mondo
in un afflato cosmico,
unirmi al corpo mistico d’amore
amore/ follia,
donazione assoluta,
amore / tutto
che senza soste chiede vita,
e la chiede
per i mille sguardi non dati,
per le mille attenzioni negate,
per il vuoto delle parole non dette
perchè è lì,
nella desolazione apparente di un assenza,
nel deserto lacerante dell’anima,
che brilla come grazia ineffabile,
la luce di Dio.

09 gennaio 2009

A PINO

Ti ritrovo
in quello sguardo diretto
che sottolinea,
delimita le cose,
le misura in un silenzio indagatore..
Ti ritrovo
nelle fughe solitarie,
in quella libertà che serve
per definire il tuo spazio vitale,
difenderlo con tutte le forze..
Ti ritrovo,
nella continua ricerca di senso
piena di quella legittimità
data dal saper fare..
Ti ritrovo
nella sottile ironia
che si fa parola,
gesto,
fisica interpretazione,
ricerca continua di complicità.
Caro, lievi ti siano i passi in questo cammino,
anima gentile
piena dell'eredità di tuo padre
che ti guarda da lassù,
della forza dei tuoi figli,
di tua moglie,
di tutti noi
che ti amiamo.

08 gennaio 2009

Nella modernità
ci siamo dimenticati del corpo
ce ne ricordiamo nel momento positivo della seduzione
e nel momento negativo della malattia.
Il volto rappresenta il corpo compiutamente,
il volto è la coscienza del suo sguardo.