21 luglio 2009
ADIEU, MA DOUCE FLEUR
Ci hanno fatto la festa…
eccola..
sintetizzata in un immagine
evidente in tutto il suo pornografico fulgore,
immagine di distruzione e di morte..
guardate il corpo scomposto,
vilipeso di una fioriera
pensate a quanta vita accoglieva,
ed avrebbe potuto accogliere…
pensate ai fiori…
tutto sparso per terra,
terra alla terra..
cenere alla cenere.
Quanto vedete,
provoca oltre alla costernazione per la vigliaccheria dell'atto,
un indicibile sofferenza..
per capirla occorre entrare in risonanza con i sentimenti di chi questa fioriera,
insignificante fioriera?
avrebbe voluto vederla ancora lì..
ed ora che non c’è più..
nonostante l’abitudine
ne avesse compromesso i dettagli e per ciò stesso attenuato il sembiante
rendendola apparentemente inessenziale..
ora che è caricata del senso
che ogni cosa riveste..
quando se ne va…
e non c'è più,
ora ripeto
per chi la vorrebbe..
e diciamola tutta…
la vuole ancora lì…
ad accogliere fiori…
com'è giusto che sia,
la mancanza è tragedia.
Ora che c’è un vuoto al suo posto
ed una foto..
tutto si colora di grigio.
Ebbene,
Io abitavo di fronte a lei
e purtroppo non sono stato in grado di proteggerla
dalle ingiurie dei giorni passati
da quella violenza gratuita
di chi se ne frega di tutto
e vigliaccamente intende lasciare un segno del proprio passaggio
generando assenze,
lutti.
Ecco ciò che ci ha restituito il nulla di questi giorni,
quella debordante carica adrenalinica
esacerbata dall’uso di additivi eccitanti,
che dimostra la profonda mancanza di rispetto verso se stessi
e verso il patrimonio comune.
Chi riflette e pensa alle magnifiche sorti e progressive
deve prenderne atto e modificare il proprio atteggiamento
verso ciò che non va più…
la festa è da rifondare…
perché ci dobbiamo rendere conto
che facciamo parte di un processo evolutivo,
non involutivo..
ci dobbiamo rendere conto del sacrificio che ogni cosa,
ogni traguardo ha richiesto
e richiede alle comunità degli uomini,
noi abbiamo la fortuna di essere circondati da bellezze artistiche,
paesaggistiche
se solo provassimo a pensare e vivere intensamente la stupefacente bellezza
dei tramonti sul capo milazzo..
quando il mare si tinge di rosso..
non ci potrebbe più essere attenzione
se non per il bello e buono e giusto…
ma qualcosa ha afferrato i nostri cuori
e si è radicata nel profondo,
un insaziabile sete di distruzione
che proviene da un malessere
sociale dilagante…
da un senso di alienazione condiviso
soprattutto dalle nuove generazioni..
tutto questo,
cari miei
rappresenta l’agonia del mondo,
del respiro che s’interrompe,
della catastrofe annunciata…
ci dobbiamo ribellare
a ciò…
dobbiamo creare
momenti di reale condivisione
momenti di elevazione spirituale,
in cui la comunità si rispecchi,
si ritrovi
per fare argine comune
contro la barbarie dilagante.
Intanto, per quanto mi riguarda
un saluto m'è d'obbligo....
Addio, mia dolce fioriera….
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Caro Vito,
RispondiEliminaho avuto modo di assistere personalmente, il lunedì mattina, all’agonia delle due fioriere distrutte.
La tua esposizione mi ha toccato veramente facendomi condividere gli stessi sentimenti che hai manifestato e penso che hai espresso in maniera concreta, con il tuo spiccato e personalissimo stile letterale, che ti contraddistingue, il disgusto verso chi compie atti gratuiti di distruzione e vandalismo del bene collettivo.
La foto non è altro che l’ennesima prova provata dell'inciviltà che dilaga e che si manifesta, purtroppo, anche in altri atti di barbarie: (monumento ai caduti imbrattato da scritte; lampioni e lampade utilizzati come tiro al bersaglio; docce della spiaggia rotti subito dopo essere stati riparati ecc.) ed è proprio la stessa inciviltà, che si dichiara apertamente nell’aberrante sfogo di chi, come giustamente citavi, non ha in primis il rispetto per se stesso.
E infatti partendo dal rispetto di noi stessi e dai valori educativi, che dovranno essere inculcati principalmente dalla famiglia, che si potrà sperare in un cambiamento dei comportamenti delle persone e in un maggior rispetto del patrimonio pubblico. E credo che ognuno di noi ha, anche in piccola parte, la propria responsabilità.
Un vero e sentito ringraziamento.. Filippo Cannuli