20 dicembre 2012

GRANO o della Moneta Complementare Siciliana




Cari amici, Siamo in piena stagflazione e  le bieche politiche procicliche della Congrega Tecnonichilista sono catastrofiche,
altro che Maya....la fine del mondo sono loro....i Quisling, i Rentiers degli APPARATI...

C'è un interessante iniziativa dell'imprenditore Giuseppe Pizzino ( Camicie Castello) che va valutata seriamente, perchè si sforza di dare risposte di senso,
nel qui ed ora.
Su questa proposta l'imprenditore Giuseppe Pizzino su change.org ha organizzato  una raccolta di firme. ...eccola: " Favorire il rinnovamento economico sociale siciliano, sostenibile a livello regionale, con l'introduzione di una moneta complementare. Si propone l'introduzione di un nuovo sistema monetario in Sicilia quale soluzione semplice e fattuale per il rinnovamento economico e sociale della nostra Isola. Un sistema che bilanci realisticamente gli effetti della recessione e del degrado, che sia durevole, sostenibile, e crei benessere per tutti i cittadini della Regione Siciliana. L'analisi sull'introduzione di un sistema monetario a livello localistico è troppo limitativa perché permetta una valutazione di merito adeguata. A livello nazionale, guardando alla Germania, il marco è stato sostituito a favore della valuta europea. L'introduzione dell'Euro ha avuto sia ripercussioni positive che negative: positive perché ha eliminato le speculazioni nei cambi da parte delle altre valute europee, negative perché ha reso più difficile agli altri governi nazionali reagire efficacemente a situazioni politiche specifiche, di emergenza, e di sviluppo, determinando ripercussioni economiche di riflesso anche in Germania. Questo lascia praticabile un solo livello intermedio, in altre parole quello regionale. Sappiamo che in teoria quasi tutte le transazioni che accadono all'interno di una determinata regione potrebbero essere gestite con un mezzo di scambio regionale. Se questa valuta speciale fosse stata progettata includendo anche un incentivo alla sua circolazione, questo potrebbe rinvigorire sostanzialmente lo scambio all'interno della Regione Siciliana. Ovviamente, non tutte le regioni sono ugualmente attrezzate per adottare questa soluzione. Senza alcun bisogno di applicare, al momento, le prerogative dello Statuto Speciale della Regione Siciliana, possibilità che ci riserviamo di utilizzare in un secondo stato di avanzamento dei lavori, si può sostenere che l'autonomia economica e finanziaria è più facilmente raggiungibile nelle regioni con maggiore diversificazione della produzione e paradossalmente con maggiori penalizzazioni geografiche, come lo è, di fatto, la Sicilia. Ci sono poche casistiche che possono essere usate in questo contesto perché la definizione di "regione" si manifesta solo una volta che la stessa nuova valuta regionale è stata adottata. Dove una regione comincia e finisce dipende esclusivamente dalla volontà della maggioranza della cittadinanza di usare la nuova valuta. Ovviamente, nessuno può essere obbligato a farlo. La volontà di partecipare all'iniziativa potrebbe esser determinata non solo da confini geografici, ma anche da fattori economici, culturali e storici. Lo sviluppo di una valuta regionale complementare ci mette in grado, per la prima volta dall'introduzione delle valute nazionali nel diciannovesimo secolo di dare supporto alla produzione regionale di beni ed alla fornitura di servizi e di farne un vero punto d'onore l'acquisto preferenziale di beni e servizi di origine indigena. Le valute regionali portano nuovo potenziale per la crescita economica alle piccole e medie imprese che sono responsabili della creazione della maggior parte dei posti di lavoro e che fanno profitti principalmente attraverso i mezzi di produzione e non dagli investimenti. Il costo per la creazione di posti di lavoro per la produzione regionale è una minima parte rispetto al costo dei posti di lavoro che servono i mercati internazionali. Lo scopo è di creare un altro mezzo di scambio e di pagamento che sia fattibile ed operativo in modo da determinare se il modello di questa nuova valuta stabile basata sull'incentivo alla circolazione sia o no funzionale in questo contesto. Al fine di raggiungere quest'obiettivo, una valuta regionale non deve solamente essere legale, ma deve realisticamente essere introdotta per gradi e deve essere capace di guadagnare velocemente legittimità convenzionale attraverso la fiducia della popolazione e alle iniziative che le Istituzioni sapranno adottare per promuovere la sua diffusione ed il suo utilizzo. Questo è possibile solo se vengono combinati tre modelli parziali. Presi assieme, questi modelli abbracciano tutte le funzioni che soddisfano l'attuale sistema monetario internazionale, ma in questo caso a livello regionale: Primo, lo strumento operativo: la moneta elettronica (GranCard), usata oggi da tante imprese commerciali per aumentare la fedeltà del cliente, deve essere usata come mezzo di scambio e di pagamento per promuovere lo sviluppo economico di una regione. Secondo, il "Patto d'interesse generale" che consente spendibilità attraverso un sistema di conti per ciascun partecipante. Questo combina le caratteristiche professionali di un circuito con le caratteristiche no-profit di una rete di scambio e commercio locale, offrendo agli abitanti della regione l'opportunità di scambiare tra loro le rispettive abilità. Terzo, la struttura Istituzionale: la Banca Complementare Siciliana che, garantendo con beni reali la convertibilità della nuova moneta, gestisca il nuovo sistema monetario Regionale, secondo il mandato conferito dal Governo autorizzato dell'Assemblea Regionale Siciliana. Quest'amalgama dei vari meccanismi valutari regionali soddisfa virtualmente tutte le funzioni dell'attuale sistema monetario. Il sistema della moneta elettronica è usato, come il contante, per i pagamenti di tutti i giorni e di piccolo importo. Il Patto d'interesse generale permette lo scambio di beni e servizi così come garantisce credibilità tra privati, Istituzioni e categorie sociali e economiche. La Banca Regionale fornisce garanzie in base ai depositi di risparmio e beni patrimoniale per privati, imprenditori e amministrazioni locali. Questa combinazione ha vari vantaggi: tutte le parti possono essere introdotte separatamente, ma assieme permettono un'esplosione di effetti sinergici. Differenze tra l'Euro ed il Grano. In contrasto con l'Euro, il Grano ha le seguenti caratteristiche: non è un mezzo di pagamento "ufficiale", il che significa che nessuno è obbligato ad accettarlo, la sua accettazione è interamente volontaria; il suo uso è limitato solo dalla geografia; lo scambio del Grano per la valuta nazionale comporta il pagamento di un tasso di cambio; non comporta interessi. Il Grano è intrinsecamente una moneta "superiore". Sarebbe, inoltre, più corretto dire delle due valute, quella nazionale/internazionale e quella regionale, che sono individualmente progettate per soddisfare differenti funzioni. L'Euro è più adatto per lo scambio internazionale, per la competizione, l'accumulo e la redistribuzione della ricchezza attraverso risparmi ed investimenti che richiedono un dividendo o interesse che cresce esponenzialmente. Diversamente, il Grano è adatto come mezzo di scambio per promuovere intenzionalmente obiettivi sociali, culturali ed ecologici. Il Grano può anche essere usato per promuovere l'uso efficiente di risorse non-rinnovabili all'interno del territorio col quale le persone si rapportano personalmente ed emotivamente. Il Grano è, come dire, un marchio che deve avere e anche garantire una certa qualità, con lo sviluppo degli standard di qualità, si distingue deliberatamente dalle altre valute. Il Grano ha le sue caratteristiche distintive all'interno di questo scenario: connette differenti partner all'interno della Regione Siciliana, beneficiando tutti i partecipanti al Patto d'interesse generale; funziona all'interno del contesto dell'economia regionale; è complementare alla pre-esistente valuta nazionale; riduce il rischio a lungo termine sia d'inflazione che di deflazione; la sua circolazione è promossa con un sostanziale incentivo; è organizzato Istituzionalmente ed è non-profit; è democraticamente controllato e funziona in modo trasparente; è utile ai membri della comunità individualmente, alle PMI e alle amministrazioni locali; incoraggia un pensiero orientato ecologicamente, e crea delle vie di trasporto più corte ed efficienti; incoraggia la comunità regionale rinforzando l'identità tradizionale. Una caratteristica spesso sottovalutata dei sistemi di valuta complementare è che il loro utilizzo aumenta durante i periodi di recessione economica e diminuisce quando l'economia è nella fase di boom. Così facendo, essi non solo rinforzano le misure anticicliche sia delle banche centrali nazionali che di quelle regionali ma anche gli effetti delle politiche fiscali e monetarie dei governi. Il Grano complementa l'Euro. Non è un sistema per rimpiazzarlo. Non è contro. Per questo si parla di valuta complementare e non alternativa. Al fine di enfatizzare la differenza tra la valuta regionale è l'Euro, è bene utilizzare il termine "Grano" per la valuta complementare. Poiché normalmente non si parla di "moneta Euro" o di "valuta Euro", non vi è necessità di chiamare il Grano "moneta Grano" o "valuta Grano", anche se all'inizio è necessario chiarificare la funzione del nuovo mezzo di scambio e di pagamento. E' bene, quindi, identificarlo sempre semplicemente come "Grano". La domanda che molti sono autorizzati a fare è se dopo tutti gli adempimenti che una valuta complementare regionale deve soddisfare per legittimare l'introduzione territoriale ciò debba avvenire in cooperazione o in aperto contrasto con le banche locali. La risposta è anche in questo caso semplice considerato che la Banca Complementare Siciliana e le banche locali esercitano funzioni, ruoli e competenze radicalmente diverse. La Complementare esercita un ruolo Istituzionale: opera in sinergia con il Governo della Regione; raccoglie i risparmi da destinare agli investimenti durevoli; gestisce il sistema Grano senza scopo di lucro; garantisce la convertibilità del Grano con le altre valute ufficiali. Le banche locali di contro svolgono funzioni diverse: alcune commerciali sono orientate solo al profitto, altre sono banche cooperative, le ultime sono banche di risparmio finalizzato. Le ultime due possono fare affari solo all'interno della sfera economica regionale. Le banche cooperative e quelle di risparmio sono obbligate a concentrarsi sul benessere economico della loro regione perché sono ristrette all'area regionale. Dovrebbero quindi "fertilizzare", "seminare" e "raccogliere" favorendo gli scambi commerciali a livello regionale così come si propone di fare la Banca Complementare Siciliana nella sfera Pubblica. Una valuta regionale sarebbe utile per aiutare ad aggiustare la domanda della regione e l'offerta della regione. A questo proposito la rivitalizzazione dell'economia regionale assieme all'incoraggiamento della vita comunitaria all'interno della regione hanno un significato esistenziale anche per le preesistenti banche cooperative e di risparmio di piccole e medie dimensioni. Non ci saranno problemi legali con l'uso di una valuta regionale complementare come moneta sui giroconti perché, un'opinione legale affermativa in tal senso è stata già espressa. La GranCard è usata come "sostituto del contante" in Italia, col Simec, esiste un precedente, risolto a favore del sistema metrico convenzionale ideato dal Professor Giacinto Auriti, nessuno vieta quindi l'utilizzo del Grano presso banche private, se accettato. È molto importante, piuttosto, includere una clausola nello statuto dell'emittente che permette un trasferimento ad altre unità valutarie, nel caso che l'Euro ceda all'inflazione. A lungo, termine, l'inflazione che ha effetti dannosi sulla ricchezza e la deflazione che comporta una perdita rispetto al potenziale di crescita a lungo termine possono essere evitate se esiste una cooperazione tra la banca centrale ed i sistemi complementari di pagamento. Il trattamento del Grano ai fini fiscali: una delle ragioni principali contro la tassazione delle transazioni in Grano deriva dal loro potenziale per risolvere problemi sociali che altrimenti dovrebbero essere risolti con i soldi del contribuente. E' importante, tuttavia, permettere la possibilità del pagamento delle tasse, quantomeno quelle locali, in Grani, poiché questo determinerebbe se, o meno, il Grano ha raggiunto un'accettazione diffusa e sia usato in tutto il suo potenziale. Forse il modo più efficace per prevenire il successo di una valuta regionale è il richiedere che tutte le tasse sul reddito siano pagate comunque in Euro. Anche il contrario è vero: il miglior modo per promuovere il successo del Grano è di richiederne l'uso come meccanismo di pagamento delle tasse e delle sanzioni, dando al mondo degli affari un maggior incentivo all'accettazione del Grano. Vi sono motivi importanti per cui il Grano dovrebbe essere accettato come mezzo di pagamento delle tasse e delle sanzioni. Primo, queste tasse beneficiano i pubblici servizi regionali. Secondo, esse giocano un ruolo nel mantenimento e nell'espansione dei posti di lavoro. Terzo, le ripercussioni positive sociali ed economiche di una maggior produttività regionale riducono il bisogno di spendere i soldi delle tasse e aiutano a migliorare le condizioni economiche della regione. La visione di una "Europa delle Regioni" esercita un grande fascino su molti individui che, invece di accettare l'integrazione con tutte le sue conseguenze positive e negative essi vedono la possibilità di apportare dei cambiamenti a livello regionale, cambiamenti che andrebbero a diretto beneficio di quelli che sono stati spesso privati dei diritti. Questi ultimi vedono gli Stati Uniti d'Europa non solo in termini di perdita della loro libertà di scelta, ma anche in termini di perdita di potere da parte dei loro politici di fronte alle multinazionali e l'instabilità del sistema finanziario governato dall'istinto degli investitori internazionali. La costruzione di un'economia regionale crea un nuovo principio di base per le politiche economiche e sociali. L'introduzione di valute regionali può dimostrarsi come uno dei più potenti strumenti per la realizzazione di questo nuovo ordine. Iniziative e programmi regionali esistenti sono i "soci naturali" di questo rinnovamento. L'attuale sistema monetario funziona come un'idrovora che aspira il capitale fuori dalle regioni dove viene generato e lo riversa in quelle regioni, dove ottiene il massimo profitto. D'altronde è della massima importanza il limitare geograficamente la circolazione monetaria che esiste primariamente e soprattutto per soddisfare le esigenze della regione. Creando un "argine" per mantenere la moneta al suo interno, può dimostrarsi l'unico modo a disposizione di una regione per mantenere la sua liquidità, "Sicilia docet ". In altre parole, se la nuova valuta deve servire la regione, a differenza dell'attuale valuta che segue unicamente il maggior profitto, la sua circolazione deve essere limitata alla regione. "Per prevenire lo sfruttamento o l'alterazione del bilanciamento economico da parte di forze esterne alla regione, ogni regione deve avere una valuta complementare ed anche un sistema bancario indipendente di cassa depositi e prestiti" e perché no un proprio sistema borsistico. In questo momento la nostra moneta è simultaneamente un mezzo di scambio, uno standard di valore, un'unità di conto ed un mezzo di riserva del valore. Il problema fondamentale è che come sistema di riserva di valore viene associato con la crescita esponenziale della domanda e con la mobilità illimitata. Poiché oggi gli investimenti nei mercati dei capitali rendono maggiormente che gli investimenti nelle imprese produttive, sempre meno moneta fluisce, dove i posti di lavoro vengono creati. D'altra parte i compiti primari di una valuta regionale devono essere di ottimizzare il suo ruolo come mezzo di scambio, come unità di conto (valida solo all'interno di un'area geografica limitata) e come deposito di valore progettato esclusivamente per garantire investimenti strategici e durevoli. Gli obiettivi principali di una valuta regionale sono: l'uso delle risorse disponibili per la produzione di beni e servizi in modo da mettere assieme le risorse non utilizzate con i bisogni non soddisfatti; la riduzione della disoccupazione, il rilancio dell'occupazione, come risultato; l'interruzione della decrescita del reddito prodotto localmente; la creazione di nuove possibilità finanziarie che permettano ai governi locali di meglio adempiere le proprie responsabilità nei confronti delle loro comunità. I programmi per rilanciare gli obiettivi di sviluppo regionale sono sistematicamente falliti. Le strategie adottate esternamente per compensare il deficit economico tra il centro/nord e il Mezzogiorno, non sono state in grado di fermare la fuga dei capitali, del valore creato e delle risorse umane. Anche le strategie interne che intendevano promuovere lo sviluppo regionale hanno ignorato un fattore cruciale: l'approvvigionamento di moneta e la gestione di liquidità. Era anche ovvio che i progetti a bassa profittabilità non potevano essere finanziati con capitale che è sotto pressione, sempre maggiore, per la creazione di alti profitti. In tempi in cui la classe politica ha mancato di presentare qualsiasi soluzione legittima per le crisi di questo periodo, dalla lotta ai "buchi" nei bilanci dei governi a livello nazionale e locale, dalla privatizzazione d'infrastrutture vitali come la fornitura di energia, del trattamento dei rifiuti, dei trasporti pubblici fino alla riduzione della disoccupazione, dobbiamo fornire delle analisi e delle idee non-convenzionali perché un cambiamento prenda piede. Di fronte agli interessi della finanza rispetto all'economia reale, è tempo di rivitalizzare le regioni come nuovo punto di riferimento per l'individuo, è all'interno di questo schema che il tema delle "valute regionali complementari" deve essere percosso. L'introduzione di una valuta complementare regionale s'identifica come un passo importante verso la realizzazione di un'economia sostenibile. E' cruciale che la Regione Siciliana si guadagni un'esperienza iniziale dall'introduzione della propria valuta regionale prima che l'entusiasmo che suscita questa idea non produca tentativi immaturi ed errori evitabili che potrebbero fornire ai detrattori gli argomenti contro il sistema monetario regionale complementare. Il fine ultimo, non più procrastinabile stante il persistere della grave crisi di programmi e di liquidità della Regione Siciliana, è fornire sia la sfera politica che quella economica, di nuove e fruttuose intuizioni che dimostrino il potenziale positivo dell'implementazione delle valute regionali complementari." (Giuseppe Pizzino).