devote all'arte situazionista.
Si cercherà di legare il virtuale al reale,
da questo luogo, in altri luoghi,
come emanazioni necessarie si dipartiranno semi d'imagerie,
frutti di dispersione.....
a voi il compito di custodirli.
M Stivina, Hvar agosto 2004
Nuoto.
Acque straniere mi avvolgono leziose
disperdendo i miei lunghi e castani capelli.
Molle,
come una libellula fra le onde capitolata,
l’inconsistenza delle mie membra ascolto
e osservo il Silenzio.
A riva,
assi e pietre e rami d’ulivo
ispirato qualcuno raccolse.
Il Mare li aveva un giorno portati
generoso ma disilluso al contempo;
ora lì stanno, colorati e dipinti.
Dipinte le pietre,
trasparente rimane solo l’acqua,
i pesci fra le rocce e i fondali d’argento
argento anch’essi mi appaiono.
E d’intorno a me danzano.
Rinasco dall’acqua, svaniti i fondali
- disincantante allucinazione -
e i relitti marini in terrazza evanescente
magicamente si tramutano,
si issano sulle travi tendaggi purpurei,
fatati sedili luminosi di lampade
da chissà dove venute.
Viola e fuggevole Tramonto,
repentino ci lascia solo rocce chiare
laddove si sciolgono le mie membra
e in acqua si risolvono i miei lunghi capelli,
e castani.
Sono acqua.
Le rocce la mia liberatoria fuga.
Espiazione lenta ma sicura rivalsa,
non voglio ali. Niente ali.
Bianche vele in lontananza non mi sono conforto alcuno;
solo l’instabile molo corroso dai Mari
mi indica sommariamente la Terra.
Vorrei che per nessuno stanotte fosse riparo.
bellissima poesia
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