Bisogna essere lenti.
Bisogna imparare a star da sé e aspettare in silenzio,
ogni tanto sapere di avere in tasca soltanto le mani.
Bisogna imparare a star da sé e aspettare in silenzio,
ogni tanto sapere di avere in tasca soltanto le mani.
Andare lenti è incontrare cani senza travolgerli,
è dare i nomi agli alberi, agli angoli, ai pali della luce,
è trovare una panchina,
è portarsi dentro i propri pensieri lasciandoli affiorare a seconda della strada,
bolle che salgono a galla e che quando son forti scoppiano e vanno a confondersi con il cielo.
E’ suscitare un pensiero involontario e non progettante,
non il risultato dello scopo e della volontà,
ma il pensiero necessario, quello che viene su da solo, da un accordo tra mente e mondo.
Andare lenti è il desiderio attraverso gli sguardi.
Il pensiero lento offrirà ripari ai profughi del pensiero veloce,
Andare lenti è il desiderio attraverso gli sguardi.
Il pensiero lento offrirà ripari ai profughi del pensiero veloce,
quando la macchina inizierà a tremare sempre di più
e nessun sapere riuscirà a soffocare il tremito.
Il pensiero lento è la più antica costruzione antisismica. (da Pensiero Meridiano)
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