1 -Cosa è rimasto del leggero concederti, alla curiosità dei tuoi simili, nel palcoscenico della vita, del naturale scoprirti, animale sociale, nato per stare con,
nel sempre-fluire delle storie lungo il fiume Umanità.
Quali le eredità, oggi, le occasioni di vita, dono della storia.
Cosa permane, di tutto il fervore che passa sotto il cielo! .
Sotto questo cielo piombo, il grande respiro della storia s’è perso,
si vaga indifferenti, dietro il paravento del “ proprio particulare”,
dell’egoismo che non fa vedere oltre il palmo del naso.
“Ciechi tra ciechi.”
Contenti delle mollichine che cadono dalla mensa dei potenti - .
Dov’è la condivisione? Tutto è appiattito, quotidiano tran tran, routine che uccide.
nel sempre-fluire delle storie lungo il fiume Umanità.
Quali le eredità, oggi, le occasioni di vita, dono della storia.
Cosa permane, di tutto il fervore che passa sotto il cielo! .
Sotto questo cielo piombo, il grande respiro della storia s’è perso,
si vaga indifferenti, dietro il paravento del “ proprio particulare”,
dell’egoismo che non fa vedere oltre il palmo del naso.
“Ciechi tra ciechi.”
Contenti delle mollichine che cadono dalla mensa dei potenti - .
Dov’è la condivisione? Tutto è appiattito, quotidiano tran tran, routine che uccide.
Manca il sogno, manca lo stupore davanti alle meraviglie della vita.
Manca la domanda, unica, decisiva.. Per che cosa val la pena vivere !!
Manca la domanda, unica, decisiva.. Per che cosa val la pena vivere !!
2 -Sicilia, sezione spazio-temporale nella quale viviamo,
sempre pronti ad ossequiarci vicendevolmente
con il fatidico, mellifluo “tutto a posto ?”,
quando di veramente “a posto” non c’è niente,
anzi tutto è schiacciato, corroso da un apatia indolente,
grasso che cola sugli ingranaggi logori di questa realtà piccolo borghese,
La Sicilia…. è malata.
non c’è più vita sociale, né la si cerca,
non ci si entusiasma più di nulla,
il sostrato culturale è inesistente
da ciò discende l’impossibilità a costruire futuro,
mancano le idee, mancano gli uomini,
assuefatti, come sono, dal Bengodi multimediale,
non luogo mentale che misconosce le identità particolari,
azzerandole in una tecno-pappa onnipervasiva, sinonimo di alienazione.
3 -Nonostante non ci sia più l’uomo, nè la sua storia
nonostante la scomparsa della Polis,
bisogna ancora sperare che emerga la sete di vita
per occupare nuovamente i luoghi topici della città,
abbandonati da lungo tempo,
i luoghi del dialogo, della solidarietà.
Se di speranza, si può e si deve parlare,
essa ha da essere costruita giorno per giorno.
A tutti gli uomini, cui questo tempo ostile e tiranno,
non ha ucciso la fantasia, la voglia di fare comunità,
è rivolto l’invito a iniziare a collaborare
alla ricostruzione dell’unica, nostra,
casa-comune……..
la terra.
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