18 gennaio 2008

Zambrano


.."E' nel trascorrere del tempo, più che nel suo semplice
passare, più che nei suoi passi, in cui si mostra e si fa
sentire, che Cronos dà di sè. E ciò che dà di sè, si offre
senza maschera nella musica e, prima ancora, nella musicalità,
che è il suo ambito, come la spazialità lo è dei
corpi, e la visibilità delle presenze, e l'anima di tutto ciò
che respira. E il pensiero, di tutti i pensieri, perfino di
quelli che appassiscono sul nascere.
Che qualcosa trascorre, che esso, il tempo stesso,
trascorre riprendendo il suo passo, mostrandosi
in accordo col suo essere che non è sostanza, è quanto si dà
in questo puro trascorrere senza eventi.
Un puro trascorrere nel quale il tempo si affranca dal subire,
sottostandovi, il passaggio di fatti e avvenimenti.
E dà di sè dandosi a udire e a non vedere, dando a udire
la sua musica anteriore a ogni musica composta della quale
è ispirazione e fondamento.
E solo il rumore del mare e il vento,
quando passano dolcemente, gli assomigliano.
E ancor più certi modi del silenzio senza attesa e senza vuoto.
Perchè dev'essere attraverso la musica che nell'inimmaginabile
cuore del tempo viene a depositarsi tutto ciò che è passato,
tutto ciò che passa senza poter terminare di passare,
ciò che se non ebbe sostanza alcuna ebbe però
un certo essere o bramosia di averla.
Tutto ciò che si intromise nel flusso temporale trattenendolo.
Tutto ciò che non seguì il corso del tempo con i suoi deserti,
dove un così grande abisso si apre;
ciò che non si accordò col suo essere invisibile, che solamente
ci si dà a sentire e a udire, non a vedere - il vedere ciò che
il tempo ha prodotto è già un giudizio.
Pianto anche questa musica del trascorrere,
come se l'incredibile cuore del tempo avesse raccolto il pianto
di tutto ciò che passò e di ciò che non giunse a darsi.
E il gemito della possibilità salvatrice,
e ciò che fu negato a quelli che al tempo sono sottomessi.
Pare sia il sentire del tempo stesso quello che si spande
musicalmente sul sentire di chi lo ascolta soffrendolo.
Una musica che viene a darsi al modo dell'orazione."

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