16 gennaio 2008

IL TEMPO DEGLI INCONTRI


Salire alla montagna,
dopo essersi perduto nel mondo,
a respirare un’aria antica,
a pensare in un'altra luce.
Alla ricerca di un rinnovato vedere, sentire,
di un senso nuovo da dare alle cose.
Sentire il tempo… che scorre,
lontano dall'ossessione del tempo fratto che nel quotidiano ci possiede,
ci annienta nel vano commercio di noi stessi.
Ritornare a ciò che riconcilia col creato,
all'intensità delle pause feconde,
ritornare a lodare,
magnificare la terra che ci accoglie, il cielo, il mare.
Ritornare al tempo degli incontri,
ad un tempo di grazia.
Dalle vette si tocca il cielo
e non ti senti solo...no....
ti guardi dentro e scopri come il cuore s'è incrostato,
segnato dagli sguardi che non hai dato,
che non hai raccolto,
dalle parole che non hai detto,
che non hai sentito,
e ti afferra la malinconia,
ti senti vuoto, nello scoprire che
non sei stato quello che sentivi di essere.
Ti senti come terra arida, senz'acqua.
Il silenzio dà conforto a chi è immerso nel mondo.
Quali grandezze, quali altezze possono scaturire dalla flebile voce dell’uomo,
quando la Ruah si effonde nel suo cuore...
salgono al cielo i suoi canti
sentendosi totalmente partecipe, integrato
pienamente uomo al cospetto del Divino…
in compagnia della sua debolezza diventata preghiera che salva….

1 commento:

  1. Detto questo, vedo che il tempo non cambia le cose. Lo capisco e lo apprezzo. Mi farebbe piacere ospitarti a Palermo, quest'anno, al WozLab di cui troverai notizie sull'apposito blog (http://wozlab.blogspot.com). Il resto si perde nel non suono delle parole. Besos!

    RispondiElimina