23 gennaio 2008

LA SCUOLA DELL'UOMO


“ O tu che volgi la ruota e guardi
nella direzione del vento
Pensa a Fleba, che un tempo è
stato bello e ben fatto al pari di te.”
(Eliot T.S.)

A partire dalle premesse che nell’arco del tempo ho inteso fornire come sementi di futuro germoglio, concepire, in un quadro de/musealizzante, un organica ricostruzione simbolica del paesaggio, aperta a tutte le implicazioni socio-etno-antropologiche.
L’idea è progettare un parco filosofico - letterario intitolato alla “SCUOLA DELL’UOMO” di Guido Calogero.
Per far ciò bisogna prima ricostruire il senso di un patrimonio condiviso.
Ho visto molta maturità nel popolo Monfortese,
una sensibilità che va decrittata, va ricompresa e strutturata.
Le trasformazioni per essere veramente aderenti alla realtà
hanno bisogno di tempo per sedimentare.
Parafrasando Calogero - bisogna instaurare un tempo dell’uomo -.
Un tempo in cui le specificità giungano a maturazione,
attraverso una lettura non specialistica,
ma, come ho già detto, corale “ per innescare un nuovo processo di coscientizzazione ecologica, nel senso di una rinnovata attenzione all’oikos”,
che ci aiuti a posare uno sguardo sulla terra teso a
fare anima.
Sto lavorando per raccogliere le tracce,
le persistenze di una trama esistenziale ricca
che si manifesta nei sussurri
che provengono dalle pietre di Monforte,
dai volti dei suoi abitanti;
gli incontri con alcuni di voi,
mi hanno fornito riscontri sulla elevata sensibilità
che vi è congeniale e su cui è possibile fondare una Scuola della Visione.
Vi chiedo di condividere con me questo sforzo ermeneutico,
affinché la parola non scaturisca da un rapporto solipsistico
ma da un multiverso semantico.

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