Il cielo, il mare,
e la terra astratta, corrugata, compressa.
Il respiro del mondo,
sentirlo, nelle cose,
avvertirlo, nel dedalo di vie di un borgo, in cui si ritrovano,
nella grande festa dei corpi, le minute, risibili,
e la terra astratta, corrugata, compressa.
Il respiro del mondo,
sentirlo, nelle cose,
avvertirlo, nel dedalo di vie di un borgo, in cui si ritrovano,
nella grande festa dei corpi, le minute, risibili,
esistenze degli uomini.
Quanta grazia.. si dà come eccedenza di senso,
nel corpo prossimo alla soglia del divino,
nell’amalgamarsi di membrature murarie,
Quanta grazia.. si dà come eccedenza di senso,
nel corpo prossimo alla soglia del divino,
nell’amalgamarsi di membrature murarie,
di percorsi tutti ascensionali
che formano un groviglio inestricabile.
Muri pieni di secrezioni, tracce di racconti di vite sperse,
che ristagnano immobili e creative come linfa,
che formano un groviglio inestricabile.
Muri pieni di secrezioni, tracce di racconti di vite sperse,
che ristagnano immobili e creative come linfa,
sostanza profonda,
di una carnalità delle cose necessaria ed evidente.
Le sento provenire dalle finestre
richiuse dal vento di terra,
dai luoghi in cui mia madre
soleva riposarsi, stanca della giornata.
Ora, che vivo il profondo, estasiato,
di una carnalità delle cose necessaria ed evidente.
Le sento provenire dalle finestre
richiuse dal vento di terra,
dai luoghi in cui mia madre
soleva riposarsi, stanca della giornata.
Ora, che vivo il profondo, estasiato,
immergermi nella dominanza delle cose,
nella necessità di comprimere l’aspirazione a scalare le vette,
relegato in un tempo e in uno spazio misurabili,
li circoscrivo, a mò di cane,
e cerco attraverso il rilascio di pezzi di me di segnarlo,
delimitarlo.
il mio. il tuo.
Spazio.
Conscio, allo stesso tempo,
nella necessità di comprimere l’aspirazione a scalare le vette,
relegato in un tempo e in uno spazio misurabili,
li circoscrivo, a mò di cane,
e cerco attraverso il rilascio di pezzi di me di segnarlo,
delimitarlo.
il mio. il tuo.
Spazio.
Conscio, allo stesso tempo,
che è nello scintillio d’una sorgente di montagna
che si avverte il disegno sotteso, la colleganza,
In quel sentirsi parte della creazione,
e viverla, ricercarvibrando corpi di luce.
che si avverte il disegno sotteso, la colleganza,
In quel sentirsi parte della creazione,
e viverla, ricercarvibrando corpi di luce.
…. il nuovo anno che arriva porti una profusione
di doni spirituali a tutti voi..