19 marzo 2008

ANCORA AMORE

Ogni persona sa dall'esperienza che l'amore è trasmesso dai genitori ai figli sin dai primi importantissimi mesi. Forse anche durante il concepimento e non c'è niente di magico in tutto ciò. Che in fondo ci sia l'istinto di conservazione della specie è indubbio, basta osservare una chioccia coi pulcini, una gatta con la sua prole etc. Insomma l'amore per l'esistenza. Un bambino che si è sentito amare ed incoraggiare nel suo sviluppo si troverà una strada più libera per tutta la vita, esprimerà la sua potenzialità e la condividerà con quella degli altri.
L'immagine della carrozzella ghiacciata rappresenta invece lo stato psicopatico, chi ha allentato i contatti con la vita emotiva nella sua plastica sensibilità ed empatia, i cuori malati che non ascoltano più. Per vie traumatiche, spesso infantili, il fluire affettivo, il sereno rapporto con sé e con gli altri (ed il sapersi disimpegnare in ogni situazione emotiva) subisce delle interruzioni. Ma è anche un modello di vita consumistico che privilegia l'avere e l'apparire a destabilizzare l'equilibrio psichico. L'inaridimento della partecipazione emotiva col prossimo, sia esso un individuo specifico od un "chiunque" impoverisce l'energia di tutti gli stati dell'io. Cum-passione vuol dire rivivere la gioia, il dolore, lo stato d'animo dell'essere umano che si incontra. Sentirlo e capirlo è anche comprendersi di più . Far tesoro dell'esperienza significa affinare l'intuito per distinguere la falsità dalla sincerità, la tipologia dei sentimenti e del loro manifestarsi. Si può far solo osservandosi ed osservando, vivendosi e vivendo in profondità con gli altri. Se non c'è conoscenza - ogni momento sperimentabile - della realtà interiore anche l'io adulto, la ragione, non può né considerarne i dati inconsci né canalizzarne le energie in modo proficuo. Se le religioni insistono tutte sul concetto di misericordia ( o con termini affini: carità, compassione, solidarietà ) da non confondersi con gli ipocriti atteggiamenti pietistici, forse è anche perché c'è un bisogno collettivo di ricordarsi l'importanza essenziale di questo sentimento per la stessa sopravvivenza umana. Perfino un materialista come Leopardi nella sua religiosità personale considerava la solidarietà come fondamento necessario del vivere comune. Se nel mondo assistiamo al massacro della natura e degli uomini tra loro, lo sfruttamento e la distruttività che ad effetto boomerang ritorna a chi la perpetra, sappiamo cosa manca ma sappiamo anche che c'è nel momento che l'avvertiamo. Ognuno, in un modo o nell'altro, chi più chi meno, ha conosciuto il volersi bene. Chi vuol bene si rispetta e rispetta, In ogni attimo può lasciarsi voler bene e sa voler bene: sa quanto conta e sia prezioso per sé e per tutti. E' il cemento che consolida la costruttività umana, la fiducia in essa.

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