Nel Dicembre della nostra cultura preserva in qualche luogo il seme segreto,
sotto la montagna,
sotto e fra le squadrettature dei rilievi topografici dell’Ariete
quando egli squadra il circolo del mondo.
Dolce Mair, progetta una difesa a labirinto
dentro e fuori e in cerchio attorno
protezioni a doppia danza
meandri a contrammuro e a scaglioni
attorno al sacro tumulus
barriera entro barriera
ammucchia la cenere del colle per il seme luminoso
(dentro lo scrigno la foresta occultata dentro lo scrigno la verga che germoglia).
Fa serpeggiare in profondo le graticciate volubili dell’illusione per le Ancilia,
per le palladia,
per i cippi memoriali custoditi,
a causa dei funzionari dell’Ariete
e del decreto dell’Ariete a proposito dell’utilità delle cose nascoste.
Quando i tecnici manipolano le membra morte della nostra cultura
Come se ancora avesse vita, abbi pietà di noi.
Apriti a noi, lasciaci entrare una seconda volta fra le pieghe della tua stola in quei giorni –
ventricolo e rifugio,
hendref per l’inverno del mondo,
asilo contro la tempesta del mondo. (David Jones)
Nessun commento:
Posta un commento