31 luglio 2008
LE NOSTRE VITE
E' uno sfiorarsi continuo
di anime innamorate,
attaccate alla terra
nel vano tentativo di coglierne di più
di sostare di più
sotto questa immensa volta celeste.
Come scorri
mia vita
e muti le cose, le forme
e d'un tratto te ne vai
parti, non ci sei più,
qui con me,
con noi.
Cosa farai, dimmi,
lontano dagli sguardi
ricchi di complicità,
lontano dalla felice, spensierata,
complicità degli affetti.
Forse questa gioia di vivere
te la porterai dentro,
come follia dell'esistenza
che fibrilla,
come vera architettura del cielo.
Oggi,
Rammenta che quando vivrai
i tuoi giorni più duri
io ci sarò
in quei giorni grigi,
tristi
ci sarò
per una sola volta,
ti vedrò
addormentarti entro i confini della mia anima
e continuare a vivere di ricordi,
questa grazia infinita
sono certo
maturerà
frutti impensati.
30 luglio 2008
NAZIM
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.
Hikmet
27 luglio 2008
LA MADDALENA
attimi di riflessione profonda, d'un tratto
è come se il tempo si fermasse,
e mi sfilano accanto, dolci antiche compagne, ombre di luce
echi di letture lontane
forme ricomposte della depressione,
tra tutte spicca una voce potente,
Alda Merini che si fa Gesu'
e sussurra, ascoltate:
" Maria Maddalena
sei fatta di terra come tutte le cose del mondo,
ma il tuo volto, Maria,
va oltre le mie speranze.
In te vedo la creatura del Padre
e la creatura mia.
Sei fuoco e amore,
sei l'amore che incendierà il mio corpo,
ma sei anche l'amore
che lo renderà puro.
Tutto ciò che hai conosciuto, Maria,
è menzogna,
è al di fuori della morte di tutti i tempi.
Ma alzati,
tu sei la regina del mondo,
tu hai asciugato i miei piedi stanchi,
li hai lavati con le mie lacrime.
O Maria,
soltanto peccando
hai potuto conoscere
l'uomo che era in me.
Soltanto tu potevi avere pietà
dei miei piedi trafitti dalla stanchezza
e soltanto tu
hai potuto baciare i miei chiodi
prima della crocifissione.
Avevi capito tutto,
hai conosciuto la carne dei peccatori
e hai baciato la carne dell'uomo giusto.
Perciò io ti salvo.
Non ti toccherò
come hanno fatto gli altri uomini:
bacerò la tua fronte di fanciulla
di cui tutti hanno abusato
perchè eri soltanto una bambina.
In te rivedo mia madre:
tu, Maria, hai abbeverato il mio sangue
con la tua stanchezza
e hai bevuto le mie lacrime
prima che io le spargessi
sulla Croce".
23 luglio 2008
LA PRATICA DELL'ARCHITETTURA
18 luglio 2008
A CINZIA
Sotto questo cielo piombo,
sei sfiorita
e nessuno… di chi ti aveva visto sorridere
potrà richiamarti
a ripercorrere la via…
te ne sei andata..
naufraga
con la prora puntata
verso interminabili marine,
scivolando silenziosa sulla brezza silente
sul rifrangersi dell’onda
che t’accolse leggera,
oggi sei presente come la marea…
continui a vivere, dentro
nei sogni,
sentinella del mattino
estremo fiore d’amor perduto.
LA TUTELARE DEL LUOGO
Nel Dicembre della nostra cultura preserva in qualche luogo il seme segreto,
sotto la montagna,
sotto e fra le squadrettature dei rilievi topografici dell’Ariete
quando egli squadra il circolo del mondo.
Dolce Mair, progetta una difesa a labirinto
dentro e fuori e in cerchio attorno
protezioni a doppia danza
meandri a contrammuro e a scaglioni
attorno al sacro tumulus
barriera entro barriera
ammucchia la cenere del colle per il seme luminoso
(dentro lo scrigno la foresta occultata dentro lo scrigno la verga che germoglia).
Fa serpeggiare in profondo le graticciate volubili dell’illusione per le Ancilia,
per le palladia,
per i cippi memoriali custoditi,
a causa dei funzionari dell’Ariete
e del decreto dell’Ariete a proposito dell’utilità delle cose nascoste.
Quando i tecnici manipolano le membra morte della nostra cultura
Come se ancora avesse vita, abbi pietà di noi.
Apriti a noi, lasciaci entrare una seconda volta fra le pieghe della tua stola in quei giorni –
ventricolo e rifugio,
hendref per l’inverno del mondo,
asilo contro la tempesta del mondo. (David Jones)
14 luglio 2008
AQUA
Dai sotterranei dell’umanità,
piccole gocce di speranza,
c’è chi ha fondato un economia di amore,
di dignità,
Yunus,
attraverso piccoli segni di amore caritatevole ha fatto nascere
imprese basate sulla fiducia reciproca,
sulla parola,
sul valore dell’uomo.
L’umanità vivente,
incarnata,
si riconosce
nella stessa luce,
nella stessa terra,
negli stessi volti.
Tutto nonostante “l’Impero del male”
sia il tritacarne della storia.
Ecco,
…sentite …..lo scroscio della fonte d’acqua che zampilla,
acqua che scorre e salva…
Vi supplico,
quest’estate,
il nostro andare al mare,
le nostre vacanze
siano fonte di riflessione,
di preghiera
per un mondo migliore.
13 luglio 2008
L'ABBANDONO
tutto congiura contro anima,
abbandona le futili cose dell’oggi,
vivi la passione degli sguardi diretti,
allontana da te tutto ciò che è obliquo.
Quanto dolore,
quanto rancore si avverte
nei volti tirati dall’odio,
umanità che si perde,
ti stanno accanto,
in questo cammino,
e sono vuoti…
dentro.
Padre mio,
la mia anima è sofferente,
per questo grido al cielo
un grido che è canto,
preghiera.
Mi mancano le forze,
tutto è empietà,
maldicenza,
sono accerchiato,
posseduto.
ti chiedo e mi chiedo:
Cosa desideri da me…
forse l’abbandono?
il leggero..
.. meraviglioso abbandono..
11 luglio 2008
Visione Spirituale.
di spogliarsi
e rivestirsi della bellezza di colei che amo,
di pensare attraverso i suoi gesti,
la profondità del tempo in cui la trasfiguro.
Solo allora mi sentirò interamente illuminato
di una luce spirituale
che avrà i suoi dolci frutti
negli abissi della carne.
07 luglio 2008
VENTI DAL MARE
avrebbero portato qualcosa a riva.. empatia?!?!
ecco, trasportate dal mare
parole, suoni che vi accarezzano ancora..ancora e ancora, grazie roby..
Venti dal mare di Roberta La Torre
che s’insinuano nelle profondità dell’essere,
fra le sue scogliere,
per liberarsi e dargli voce.
Ci sono venti che colmano l’anima e
la lambiscono come impalpabili fili di seta
sfrangiati da soffi lontani.
Venti salati che lasciano la loro patina sugli scogli bruciati dal sole.
Ardenti e concreti.
Ci sono onde silenti guidate da onde silenti,
ed è il loro fluire a renderle vive,
il movimento continuo e incostante di momenti / movimenti lontani.
E il rumore dei sassi salati mischiati dall’onde,
milioni di piccole voci vellutate di sale.
Quelli pesanti, dentro,
custoditi,
levigati,
consolati;
quelli leggeri fuori,
candidi di pomice sospinta dal vento.
Leggerezza e levità,
movimento e quiete
tra le onde di un mare/corpo.
Istinto primordiale che costringe a proseguire,
a trovare il luogo
per poi capire di essere luogo al contempo.
Istinto o necessità che muove le onde di un mare
facendolo infrangere su scogli incrostati di sale
sciogliendo il vecchio e lasciandone nuovo.
Lento processo di purificazione eterno e incessante
che muove dentro sferzando scogliere.
ovattati di sale,
di venti di terra che cantano il rumore di
secche conchiglie sulla sabbia.
Ci sono rumori e tempeste che sollevano onde,
che avvolgono onde
e le sciolgono al sole.
E il mare si muove e continua a scappare
inseguito dall’onde del suo essere mare.
Movimento continuo,
costante,
inconsulto
che purifica il luogo-non luogo,
che si perde tra l’onde
ormai specchi di raggi di sole.
04 luglio 2008
BLASCO - Messina 4 luglio 2008
un giorno dedicato ad una passione antica,
non legata al territorio,
alla terra
ma alla musica di Vasco.
Vasco sintetizza in poche parole semplici,
la complessità della vita,
le emozioni che scorrono
e si riversano copiose nelle cose,
nelle persone, in tutto ciò che ti tocca il cuore,
il grande cuore che illumina il mondo,
nonostante tutto,
nonostante le miserie umane...
Vasco sogna una vita vissuta senza rinnegare l'intensità delle passioni,
valga per tutti... Sally...
"perchè la vita è un brivido che vola via è tutto un equilibrio sopra la follia, perchè alla fine di questa storia qualcuno troverà il coraggio, per affrontare i sensi di colpa e cancellarli da questo viaggio! PER VIVERE DAVVERO OGNI MOMENTO CON OGNI SUO TURBAMENTO!!
è come se fosse l'ultimo...."
Grande.
02 luglio 2008
ANELITO DIVINO
religione: non nascere dall’adolescente nei campi di dicembre
ai pastori, non morire sotto l’albero fiorito, non sognare
all’alba di essere risuscitato e risuscitare, non soltanto dire
‘beati’ o le ‘quattro verità’, ma lottare ormai nella nostalgia
nuova a ciò che non è mai stato”. (Ferdinando Tartaglia)