I punti cardine su cui si radica l’esigenza di dotarsi di uno strumento urbanistico avente piena esecutività, prende spunto da accadimenti recenti che vedono Monforte protagonista di fatti di cronaca ( I crolli di abitazioni vetuste), dalla considerazione che il traguardo dell’approvazione del piano regolatore generale, non fa altro che irrigidire vincolandole le prospettive di sviluppo controllato e gerarchizzato del centro storico.
Non si può non tenere conto, altresì, che nel quadro di rilancio di realtà urbane medio collinari perseguito dalla regione in attuazione di direttive europee ed ottenuto attraverso la risistemazione di piazze e chiese dei centri storici, si è operato in maniera spesso non omogenea alle dinamiche interne di ri-creazione degli ambiti urbani , ma attenti esclusivamente ad un ridisegno complessivo del territorio secondo principi di sovrapposizione alle singole realtà territoriali, radicando gli interventi in un idea di area vasta e creando per ciò stesso un imprinting culturale omologante che mal si concilia con le specificità tipo-morfologiche dei luoghi.
Ciò nella convinzione che l’abbandono sistematicamente operato degli stili di vita più consoni ai ritmi delle natura, sia l’unica spiegazione del degrado socio culturale dei tempi moderni.
Tale convincimento nasce non dalla solita solfa nostalgica, ma è il frutto maturo di un analisi impietosa che continuamente trova riscontri oggettivi, ( leggere il post La Cura).
Da ciò il nostro credo che deve diventare prassi politica, azione.
Non si tratta di rinverdire gli antichi fasti, ma a partire da Monforte ricostruire un idea di vivibilità che non si trova certo nei casermoni dormitorio dei centri costieri, dove hanno gioco facile coloro che lucrano esclusivamente su rendite che non hanno più un limite economico cui riferirsi.
Un rinnovato interesse all’acquisto di abitazioni nei centri medio collinari, potrebbe calmierare i prezzi di mercato delle abitazioni, per effetto di un offerta abitativa più dinamica non più relegata a valle.
Innescare un meccanismo virtuoso, un controesodo, fomite di nuove possibilità.
E’ un augurio, una certezza.