20 febbraio 2008

COMPLESSITA' vs semplificazione


L’attacco contro la politica è un attacco alla complessità del reale, in nome della restaurazione di un ordine lineare, fondato sul principio della delimitazione dei campi del sapere e dell’esperienza. Va allora riattivata la comunicazione tra etica ed estetica, tra pensiero e prassi espressiva, va rianimato il campo dell’immaginario.
La veicolazione a tutto campo di uno stile estetico che accolga la “devianza” è il prodotto di una forte intenzionalità progettuale, che mira non a medicare, per via razionale, la complessità del reale , ma cerca di esperire, per via estetica, la complessità dei significati e a raccontarne, per via poetica e immaginativa, l’intreccio.
L’estetica del Rinascimento parlava di complicatio, piuttosto che di explanatio o simplificatio.
Nel momento in cui riusciamo a rendere complesse le cose in modo giusto, allora cominciamo a costringere l’immaginazione a lavorare.
La semplificazione arresta l’immaginazione.
L’inclusione di ciò che è eccessivo e anormale intessuto nel quotidiano: è questa l’arte della coscienza politica.
Questo tipo di tessitura non è lo stesso di fare trapunte, inchiodare assi, cucire pezzi di cuoio, rammendare buchi. Non è rattoppo. Non è bricolage, attività casuale, senza un interna necessità.
Il compito degli intellettuali, a questo punto e’ segnato.
Riaccordare l’ordine logico-discorsivo all’ordine imaginale.
Accettare come fecondo il moto di oscillazione tra Apollo e Dioniso.
La sutura può avvenire nella riabilitazione dello statuto dell’immagine,
che è creatrice, segno della ferita originaria.
L’immagine ferisce ma anche salva, è pharmakon dell’immaginario.
Nella configurazione dei segni, nelle impronte incise sull’immaginario dall’opera d’arte, è possibile intravedere un’aoristica armonizzazione dell’impulso al delirio con l’istanza di norma.
E’ proprio in questo accordo, che avviene sotto lo sguardo lucido di Atena, sta la valenza politica di ogni progetto di polarizzazione del campo.
Scrive giustamente Pietro Barcellona “ ..la politica trasforma lo scarto, ne modifica i termini e lo approfondisce, crea la misura e apre lo spazio per la dismisura, conserva la società e la modifica radicalmente”, in questo senso entrano in gioco l’impegno, la libertà, la volontà. “ la volontà nasce dall’ingravidamento dell’immaginazione con la libertà. Appena la volontà si apre alla magia del desiderio, essa incontra la libertà di lasciarsene pervadere, o di spaziare in essa. La volontà fin qui indeterminata è magicamente ingravidata e dà luogo alla volontà determinata..”….e ciò ha del meraviglioso.

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