Fluide correnti.
Cogliere l’intima dinamica delle acque dello Stretto, attraversate a un tempo solo, da onde parallele ed onde trasversali, è scoprire che le relazioni essenziali si danno nell’intangibilità del “gioco perfetto” come “dimensione tra”…,
Mi piace pensare la Sicilia come dimensione tra….Terra di mezzo.
Credere che le tensioni più intime, esistano già, prima del rito del “porre oggetti” ….come nelle correnti..
Allo snodo di mari ecco che cresce, nei dialoghi tra il mare e la montagna un ineffabile saggezza. Qui si dipanano racconti diversi eppure identici, che nell’osmosi si fondono e dileguano; da una parte l’uno dall’altra parte l’altro, esattamente come se dalla parte dell’uno ci fosse l’altro e dalla parte dell’altro ci fosse l’uno… la loro saggezza posa lì, dove i loro incontri generano sottilissima ghiaia, ghiaia più grande, essenze vegetali ed ancora ad un altro livello, architettura.
I loro incontri sanno come generare.. e a noi cui tocca decidere, a noi la forza di farlo , a noi il corpo a corpo giocato fino alla tensione dell’unica costruzione possibile: quella intuita della sottilissima ghiaia, della ghiaia più grande, dell’essenze vegetali e dopo, proprio perché iniziamo a capire, dell’architettura nel suo territorio promesso. (autore sconosciuto)
Cogliere l’intima dinamica delle acque dello Stretto, attraversate a un tempo solo, da onde parallele ed onde trasversali, è scoprire che le relazioni essenziali si danno nell’intangibilità del “gioco perfetto” come “dimensione tra”…,
Mi piace pensare la Sicilia come dimensione tra….Terra di mezzo.
Credere che le tensioni più intime, esistano già, prima del rito del “porre oggetti” ….come nelle correnti..
Allo snodo di mari ecco che cresce, nei dialoghi tra il mare e la montagna un ineffabile saggezza. Qui si dipanano racconti diversi eppure identici, che nell’osmosi si fondono e dileguano; da una parte l’uno dall’altra parte l’altro, esattamente come se dalla parte dell’uno ci fosse l’altro e dalla parte dell’altro ci fosse l’uno… la loro saggezza posa lì, dove i loro incontri generano sottilissima ghiaia, ghiaia più grande, essenze vegetali ed ancora ad un altro livello, architettura.
I loro incontri sanno come generare.. e a noi cui tocca decidere, a noi la forza di farlo , a noi il corpo a corpo giocato fino alla tensione dell’unica costruzione possibile: quella intuita della sottilissima ghiaia, della ghiaia più grande, dell’essenze vegetali e dopo, proprio perché iniziamo a capire, dell’architettura nel suo territorio promesso. (autore sconosciuto)
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