28 febbraio 2012

Contro la banalizzazione dei +, - e %



La riduzione della complessità dell'esistenza, che nel gioco economico diventa mera compitazione di numeri, preceduti da segni  + e -, in un autentica profusione di percentuali, gli smiley dell'homo oeconomicus che lo rappresentano compiutamente,   serve a riempire un vuoto comunicativo, come anche a puntellare le precarie strutture epistemologiche della contemporaneità.
Non c'è più l'uomo nè il territorio agonale del confronto, perchè tutto è stato surrettiziamente trasportato  nel fra mondo virtuale dei mezzi di comunicazione di massa,  dove le apparenti contraddizioni vengono quantitativamente regolate...come in un auto da fè..
Questo declino antropologico,  frutto di una strategia di lungo respiro, è stato architettato per
perderci.



2 commenti:

  1. Il progresso ha reso cieco l'uomo. Si sono persi di vista i veri "valori", quelli che magari in un futuro (sempre se ce ne sarà uno) ti permetteranno di innalzarti ad un livello superiore. Un tempo, come mi hanno sempre raccontato i miei antenati, ciò che prima di tutto veniva insegnato all'uomo...al bambino, erano le capacità creative. Ora invece, e i fatti lo dimostrano, si gioca al "Chi vuol fott... per primo il prossimo"...e questo perchè non siamo altro che una massa di avari, primi la classe politica intera, senza esclusioni. La brama di ricchezza ha offuscato le nostre menti. Armiamoci dell'unica cosa che spaventa realmente questa gentaglia: la cultura. Loro la temono più di ogni altra cosa perchè il renderci pigri gli fa comodo. Per uscire da questa scomoda situazione, bisogna farsi forza a vicenda e cercare di sdradicare il male che insita nella società, opportunisti che giocano con le disastrose situazioni altrui. L'unione fa la forza...facciamoci sentire!!

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    1. Credo che l'uomo abbia in sè, quiescenti, le potenzialità per reagire a questa deriva; bisogna capire che occorre fare corpo unico, vivere in empatia con tutto ciò che ci circonda, essere totalmente ricettivi, pieni di vita.. l'energia che ci rende liberi è in noi, intorno a noi, ma non ce ne accorgiamo perchè siamo immersi nella nostra solitudine rancorosa. Come dici tu, ci vogliono così, il fatto di comprenderlo già crea un distacco critico che ti rende meno vulnerabile al richiamo delle sirene..

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