04 dicembre 2010

Io imparo a vedere


"Io imparo a vedere.
Non so perchè tutto penetra in me più profondo
e non rimane là dove, prima, sempre aveva fine e svaniva.
Ho un luogo interno che non conoscevo.
Ora tutto va a finire là.
Non so che cosa vi accada."....
..."Non mi era mai capitato di accorgermi,
per esempio, di quanti volti ci siano.
C'è un'infinità di uomini,
ma i volti sono ancor più numerosi
poichè ciascuno ne ha più d'uno.
Vi sono persone che portano un volto per anni,
naturalmente si logora, diviene laido,
si piega nelle rughe,
si sforma come i guanti portati in viaggio.
Queste sono persone econome, semplici;
non mutano di volto,
non lo fanno pulire neppure una volta.
va bene così,
sostengono,
e chi gli può dimostrare il contrario?
Solo, viene da chiedersi: poichè hanno più volti,
cosa ne fanno degli altri?
Li mettono in serbo.
Li porteranno i loro figli."...
...." Altri, si mettono un volto dopo l'altro con rapidità inquietante,
e li logorano.
A tutta prima sembra loro di averne per sempre;
ma sono appena sui quaranta,
e già arriva l'ultimo.
Questo naturalmente è una tragedia.
Non sono abituati a tener da conto i volti,
il loro ultimo se ne va in otto giorni,
ha dei buchi,
in molti punti è sottile come la carta,
e allora a poco a poco vien fuori il rovescio,
il non volto,
e vanno in giro con esso."

(tratto dai quaderni di Malte Laurids Brigge di R.M.Rilke)

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