16 giugno 2010

SPIAGGIA E BUONE PRATICHE

Noto con dispiacere e non c’è, ritengo, anima viva che non lo avverta che il nostro rapporto con il mare, ultimamente, si è problematizzato.
Mi riferisco, in primis, al lungo processo di gestazione del waterfront ma anche all’attuale deregulation della spiaggia, che compromette l'integrazione armonica del paese con la sua marina.
Premetto che, per certi versi, è condivisibile l'idea che - La marineria appartenendo alla storia dell'economia Spadaforese, va valorizzata, inscrivendo però le legittime esigenze ed aspettative dei pescatori, (di quelli che rimangono almeno), in un quadro condiviso di regole, frutto di necessaria pianificazione.

Tanto per entrare nello specifico, penso ci siamo accorti tutti, a parte qualcuno che soffre di amnesia, che l'ultima amministrazione, circa due anni fà, varò un piano spiagge, individuando, con tanto di bandiere colorate aree funzionali… per l’alaggio, la balneazione libera, i lidi, etc etc… facendo sì che il paese fosse provvisto di un necessario strumento operativo.

Domanda: Come mai di esso non v’è più traccia, dove sono andate a finire le delimitazioni delle aree funzionali che imprimevano una svolta positiva al suo utilizzo?

Ritengo che si sia incorsi in un errore, definiamolo di prospettiva ( una sorta di… come non si uscirà mai, continuando così, da uno stato di empasse che dura da 20 anni… perseguendo quell'abitudine consolidata nella nostra classe dirigente, di ricominciare le cose sempre e comunque daccapo, andando a sindacare le scelte che hanno fatto gli altri per mera autoreferenzialità, convinti che questo comportamento porti copiosi frutti.

Quasi sempre però per il paese.. questo modo di agire porta allo stallo
e lo vediamo con tutte le incompiute.

Mi rendo anche conto, come attenuante, che il dato presente va giudicato in rapporto ai tempi.
Non c'è chi non sappia che si sta attraversando una fase storica estremamente negativa nelle evidenze dell'oggi, ma piena di potenzialità positive per l'avvenire, solo a saperle vedere.
Si stanno minando dalle fondamenta gli stili di vita improntati allo spreco delle risorse, bisognerà ripensare il modo di porsi davanti alle cose del mondo e questo non sarà un compito facile.
per trovarsi bene domani bisogna partire, con politiche virtuose, oggi.
anche una spiaggia può diventare, in questo senso, un banco di prova.

Io pensavo, tra me e me, circa un anno fa, subito dopo le elezioni che la rendita d’immagine, di prestigio derivante dalla realizzazione di quest'opera sarebbe stata appannaggio dell'amministrazione attuale, invece.. anche se il lavoro in apparenza era abbastanza semplice e senza problemi rilevanti, lo si è complicato, fatto sta che il water front ancora oggi non è materialmente entrato nel patrimonio di Spadafora.

Le presentite luminarie, che in pompa magna avrebbero dovuto rilanciare Spadafora, anche per quest'anno, a quanto mi è dato di vedere, non ci saranno.

Il paese subisce lo smacco di un ulteriore ritardo che comporta un pesante danno di immagine.
Passeggiando,
la sera
si sente,
una cappa stagnante
ricoprire Spadafora…
che si offre al viandante
che l’attraversa di notte,
sempre più buia,
tetra.

Si presenta sempre meno appetibile di quanto invece meriterebbe
per gli antichi fasti del passato,
pensate che gli affitti di case per le vacanze estive, sono dai locali, gli Spadaforesi intendo, sponsorizzati su Internet prendendo come riferimento territoriale Venetico anche quando gli appartamenti si trovano a Spadafora, e ciò la dice lunga sul disagio che si sta vivendo.

Per attrarre gli investimenti a Spadafora bisogna creare condizioni di vivibilità ottimali, bisogna invogliare la gente a venire, se io invece, faccio un esempio, sono costretto a sborsare 3 euro per sostare e fruire di una spiaggia che lascia a desiderare, in un contesto mancante di tutto, preferisco di gran lunga fare, in macchina, qualche centinaio di metri in più e andare dove, da qualche anno, vanno tutti, anche perché non si paga pedaggio e le spiagge sono attrezzate, pulite e quant’altro.

Mi chiedo allora perché non proviamo a condividere di più le scelte con i cittadini, perché non proviamo ad aprirci di più alle reali esigenze del paese che sono tante,
perchè non vivere la politica come passione partecipata,
sarebbe un vero mettersi al servizio,
una prova di umiltà
e, di questi tempi, ce n’è tantissimo bisogno.

1 commento:

  1. Caro Vito,condivido totalmente la tua analisi.Il vero problema è che non si guarda(o non si vuole) guardare in faccia la realtà,Spadafora in questo momento è al minimo storico.E chi dovrebbe dare risposte attraverso azioni amministrative forti e decise,supportate da appoggi altolocati(Pappalardo è il riferimento nella zona del presidente della regione Lombardo!!)non fà altro che per giustificare un anno di immobilismo(non lo dico io) ma lo sento tra il popolo sovrano....,cerca di spostare l'asse verso discussioni sterili ed improduttive,che ormai riguardano il passato(es. parlare ancora dei concerti di Gigi D'alessio e della tatangelo!!!!)incredibile ma vero il Sindaco Pappalardo in persona me l'ha contestato davanti a testimoni qualche giorno addietro ,quando Spadafora si era colorata di giallo!!!
    Piernicola Briuglia

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