È convivenza plurima di luoghi, cose, persone che nell’intreccio sostanziano l’esserci.
Sovraccarica di senso essa si dà nella sensualità dei suoi ambiti, nell’affannata ricerca dell’ombra - acquatica che come scroscio accompagna il nostro cammino, reminiscenza di un oriente somatizzato, diventato essenza del vivere comune.
Spero in una Sicilia come ricettacolo di tradizioni che convivono e si nutrono di una rinnovata energia.
Frutto non di espedienti ma di una coscientizzazione collettiva che recuperi all’oggi le forme e i luoghi dell’immaginale, attraverso la costruzione di una geografia sacra, perpetuantesi nell’intreccio, nel calembour di segni, sostanza decorativa del mondo.
22 aprile 2008
SICILIA
18 aprile 2008
LA SUA FIGURA
« Per giungere a gustare il tutto, non cercare il gusto in niente.
Per giungere al possesso del tutto, non voler possedere niente.
Per giungere ad essere tutto, non voler essere niente.
Per giungere alla conoscenza del tutto, non cercare di sapere qualche cosa in niente.
Per venire a ciò che ora non godi, devi passare per dove non godi.
Per giungere a ciò che non sai, devi passare per dove non sai.
Per giungere al possesso di ciò che non hai, devi passare per dove ora niente hai.
Per giungere a ciò che non sei, devi passare per dove ora non sei. » (S.Giovanni della Croce)
Tratto dall'avvicinamento di Giuni Russo
ai testi di S. Teresa D'Avila e San Giovanni della Croce,
vi propongo un testo che sublima l'assenza e
il desiderio di affidarsi a lui.
Ascoltate anche la canzone è qui accanto....
L’estate appassisce silenziosa
Foglie dorate gocciolano giù
Apro le braccia al suo declinare stanco
E lascia la tua luce in me
Stelle cadenti incrociano i pensieri
I desideri scivolano giù
Mettimi come segno sul tuo cuore
Ho bisogno di te
Sai che la sofferenza d’amore non si cura
Se non con la presenza della sua figura
Baciami con la bocca dell’amore
Raccoglimi dalla terra come un fiore
Come un bambino stanco ora voglio riposare
E lascio la mia vita a te
Tu mi conosci non puoi dubitare
Fra mille affanni non sono andata via
Rimani qui al mio fianco sfiorandomi la mano
E lascio la mia vita a te
Sai che la sofferenza d’amore non si cura
Se non con la presenza della sua figura
Musica silenziosa è l’aurora
Solitudine che ristora e che innamora
Come un bambino stanco ora voglio riposare
E lascio la mia vita a te
Mi manca la presenza della sua figura ( Giuni Russo)
Per giungere al possesso del tutto, non voler possedere niente.
Per giungere ad essere tutto, non voler essere niente.
Per giungere alla conoscenza del tutto, non cercare di sapere qualche cosa in niente.
Per venire a ciò che ora non godi, devi passare per dove non godi.
Per giungere a ciò che non sai, devi passare per dove non sai.
Per giungere al possesso di ciò che non hai, devi passare per dove ora niente hai.
Per giungere a ciò che non sei, devi passare per dove ora non sei. » (S.Giovanni della Croce)
Tratto dall'avvicinamento di Giuni Russo
ai testi di S. Teresa D'Avila e San Giovanni della Croce,
vi propongo un testo che sublima l'assenza e
il desiderio di affidarsi a lui.
Ascoltate anche la canzone è qui accanto....
L’estate appassisce silenziosa
Foglie dorate gocciolano giù
Apro le braccia al suo declinare stanco
E lascia la tua luce in me
Stelle cadenti incrociano i pensieri
I desideri scivolano giù
Mettimi come segno sul tuo cuore
Ho bisogno di te
Sai che la sofferenza d’amore non si cura
Se non con la presenza della sua figura
Baciami con la bocca dell’amore
Raccoglimi dalla terra come un fiore
Come un bambino stanco ora voglio riposare
E lascio la mia vita a te
Tu mi conosci non puoi dubitare
Fra mille affanni non sono andata via
Rimani qui al mio fianco sfiorandomi la mano
E lascio la mia vita a te
Sai che la sofferenza d’amore non si cura
Se non con la presenza della sua figura
Musica silenziosa è l’aurora
Solitudine che ristora e che innamora
Come un bambino stanco ora voglio riposare
E lascio la mia vita a te
Mi manca la presenza della sua figura ( Giuni Russo)
08 aprile 2008
LA VITA E'
Fermati, amico:
ti voglio dire.
La vita non ha filosofie,
né sottili sistemi di pensiero.
La vita non ha religioni,
né adorazione in santuari profondi.
La vita non ha dèi,
né fardello di misteri paurosi.
La vita non ha dimora,
né lo strazio del decadimento estremo.
La vita non ha piacere, né sofferenza,
né la corruzione dell’amore bramoso.
La vita non ha né bene né male.
Né la punizione oscura del peccato impudente.
La vita non dà agio,
non posa nel cerchio dell’oblio.
La vita non è spirito o materia,
non è la divisione crudele
fra azione e inazione.
La vita non ha morte,
non ha il vuoto della solitudine
nell’ombra del tempio,
Libero è l’uomo
che vive nell’eterno,
poiché la vita è. (J. Krishnamurti)
07 aprile 2008
NON AMARE IL FLORIDO RAMO
Non amare il florido ramo,
non mettere nel tuo cuore
la sua immagine sola;
essa avvizzisce.
Ama l'albero intero,
così amerai il florido ramo,
la foglia tenera e la foglia morta,
il timido bocciolo ed il fiore aperto,
il petalo caduto e la cima ondeggiante,
lo splendido riflesso dell'Amore pieno.
Ama la vita nella sua pienezza,
essa non conosce decadimento. (J. Krishnamurti)
non mettere nel tuo cuore
la sua immagine sola;
essa avvizzisce.
Ama l'albero intero,
così amerai il florido ramo,
la foglia tenera e la foglia morta,
il timido bocciolo ed il fiore aperto,
il petalo caduto e la cima ondeggiante,
lo splendido riflesso dell'Amore pieno.
Ama la vita nella sua pienezza,
essa non conosce decadimento. (J. Krishnamurti)
03 aprile 2008
PREGHIERA DEL MATTINO
Al cominciar del giorno,
Dio, ti chiamo.
Aiutami a pregare e a raccogliere i miei pensieri su di te;
da solo non sono capace.
In me c'è buio, ma in te c'è la luce;
io sono solo, ma tu non mi lasci;
io non ho coraggio, ma tu mi sei d'aiuto;
io sono inquieto, ma in te c'è la pace;
in me c'è amarezza, in te pazienza;
io non capisco le tue vie, ma tu sai qual è la mia strada.
Signore, qualunque cosa rechi questo giorno,
il tuo nome sia lodato.
(Dietrich Bonhoeffer)
In adesione alla veglia di preghiera 2008 contro l’omofobia.
01 aprile 2008
IL VIAGGIO
Il viaggio può essere,
per gli animi che mancano di una forza sempre integra,
la spinta necessaria a risvegliare
sentimenti sopiti nella vita quotidiana.
Si viaggia, allora,
per raccogliere in un mese,
in un anno,
una dozzina di sensazioni rare,
cioè quelle che possono suscitare quel canto interiore
senza il quale nessuna delle cose che si provano ha senso.
( J. Grenier)
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