29 settembre 2008

L'INFINITO AMORE

Son passato avanti a te mille volte

e non ti ho vista splendere nel mio cielo,

anteponevo me stesso a tutto

Tu, dolce luna

bagnavi di luce la mia notte,

speranzosa e rifulgente…

smarrito nel buio,

mi risveglio alla luce,

perchè mi avvicino a te,

e sento che solo tu mi riscaldi..

il mio cuore…..

il tuo....

pulsanti,

irrorano di sangue la terra,

la concimano,

è certo che

nasceranno nuovi frutti,

da questo infinito amore.

26 settembre 2008

L'ASCENSORE

Ricercavo "anima"
nel dilatarsi dello spazio verticale
nelle pieghe del tempo,
nelle prospettive possibili dell'esistenza.
Poi d'improvviso tutto si spanse
in un moto vorticoso del cuore
un energia cosmica
trasformò ogni cosa in un altra
in un turbinio di suoni, di colori, di forme nuove.
Caparra dell'ebrezza sublime degli spiriti sottili
o passione che rivolge e fa tremare la terra ?

24 settembre 2008

L'ETERNO GIORNO

Tutti i Re e tutti i loro favoriti,
tutta la gloria di onori, bellezze e ingegni,
il Sole stesso, che crea i tempi com'essi passano,
è più vecchio di un anno, ora, di quando
tu e io la prima volta ci vedemmo:
tutte le altre cose volgono alla loro distruzione,
solo il nostro amore non ha decadimento;
questo, nè domani ha, nè ieri;
correndo, mai corre via da noi, ma fedele
tiene il suo primo, ultimo, eterno giorno. ( J. Donne)

22 settembre 2008

LA FORMA

Lascia che le parole si sciolgano,

scorrano libere....

e fa che io sia tutto in tutti

che senta

esista

pars pro toto

che agisca come brezza leggera

e non occupi spazi per non toglierli a te

che mi stai accanto...

a te che ignaro 6 della mia pesante esistenza.

... E poi ti chiedo..

..aiutami a cercare e trovare negli occhi degli altri la verità,

ad essere specchio...

ad agire per aggiungere

per essere segno di speranza

sempre alla ricerca del senso della vita

senza sottrarmi,

senza negare mai

che la forma è sostanza.

15 settembre 2008

SOLE

Il tuo sguardo
apre in me una culla
da cui s'irradia
l'essenza del mondo..
profondità piena
splendore di luce
rivelante
l'infinita tenebra
che ci avvolge..
Non temere..
mio sole,
risvegliati alla luce
da una brezza spirituale
raggiungeremo l'estasi
che più non si ritrae.

13 settembre 2008

HO SETE

Ho sete d’infinito,
Il mio sguardo riposa su impalpabili contorni
Di già l’ombra è calata
e il cuore ricerca un porto sicuro,
“ dormi tesoro, cullata dalle onde
ti porterò in salvo, la notte passerà..”
le stelle, antiche compagne,
s’avvicendano a tracciare la rotta,
da solo respiro gli umori del mondo
e piango…

SONO CONTRO

Sono contro le architetture di carta,
quelle che si vedono nelle riviste patinate, raccolte di pezzi sparsi, d’un gigante smembrato, come lacerti di carne ricomposta dove non c’è anima… si perde nella levigata politezza di pagine e pagine che raccontano di forme concluse, anteriori, sganciate, staccate, ignare del mondo, oggetti dello show business mediatico, spettacolarizzate…. architetture di carta, bellissime… razionali quando non creative.
Occorre uno sforzo ulteriore, intellettuale, e riandare alla radice, alla radicalità del pneuma, nella certezza che sarebbe meglio, molto meglio, blandire, sfiorare fisicamente la suburbia, immergersi nelle stanze dello spirito, abitarne l’interno, all’interno, architetture di cartone, di lamiera, storcinata, contorta, riposte su tonnellate d’immondizia, prodotto semplificato, raccolto, derubricato dalla genetica progressiva del grande mercato, che è materia d’architetti. Appunto. Starsene lì, ad ascoltare il soffio del vento che sibila e crea opere d’arte espressive, suoni come rigurgiti di civiltà alla deriva, come volti che vivono quest’onta nella speranza d’una rinascita..ascoltare, vedere, sentire empateticamente come si muove quest’umanità dimenticata, sentire il loro canto di sofferenza..musica celeste…”la pietra scartata dai costruttori è diventata testata d’angolo”.
Ditemi , oggi, il senso di quella missione rigenerante cui siamo stati chiamati da giovani a scuola, quando alcuni, non tutti c’insegnavano le ragioni morali del nostro ruolo, e questo faceva breccia e diventava passione., amore, pathos. dove sono costoro, i cantori della “mission”, hanno forse autisti, aerei, vivono lontani nel loro mondo incantato, dove non soffia spirito, come non soffia nelle asettiche stanze del potere accademico, politico, non so….
Così pochi illuminati o creativi vengono collocati in vetrina, con le loro architetture, poste, calate, su piccolissime risibili parti di questo immenso, complesso mondo che ci troviamo a vivere, male.
Architetture di carta, nate già morte, ..demoliamole sulla carta, per la carta, a causa della carta, scrivendo col sangue sulla carta , il nostro sangue che rigenera….linfa profonda che si spande…
Da anni non compro più riviste, i miei riferimenti architettonici sono i volti, i luoghi… Il mio, il tuo…il vissuto, traggo da lì i miei spunti e li trascrivo e scrivo la storia, la mia la nostra, partendo dalla trama iridescente che illumina questo mondo, energia che promana dalle cose, che attende di essere percepita, compresa, nuovamente e sempre.
Empatia.
Sono contro il lezioso, pedante blaterare di colleghi architetti, che pontificano, sentenziano, si esprimono certi che il loro sguardo saccente faccia da paravento a tutto, figli partoriti male, legati a doppio filo a logiche di potere, senz’anima; li senti raccontare, descrivere il mondo, ma la loro storia è autoreferenziale, parlano sempre e solo di se stessi, si parlano addosso, reiterano messaggi, la loro architettura è la loro architettura, richiusa, introflessa, non appartiene al mondo.
pazzi architetti servi del padrone.
Sono contro le fibrillazioni, la tesi secondo cui la percezione dinamica del movimento deve essere doppia tripla, deve in un escalation entropica autorappresentarsi, nemesi della catastrofe Thomiana, auto compiacimento espressionista, non architettura perché ne scardina le ragioni sostanziali, l’essere misura di tutte le cose, pietra che delimita il mondo e lo richiude.
Sono contro……

05 settembre 2008

..condividere
l'espressione esausta
di un rancore..
di un dolore...
che si dilegua
ombra fra ombre
nell'infinita manifestazione dell'io